Roma, 9 settembre 2025 – "Il ritorno dalle ferie si sta rivelando estremamente complicato per il comparto industriale italiano. La situazione economica è peggiorata rispetto alla fine di luglio e richiede risposte immediate e coordinate". Lo dichiara Cristian Camisa, presidente di Confapi.
"Accantonando la crisi politica francese – prosegue Camisa – anche la Germania, locomotiva industriale d'Europa, mostra segnali allarmanti tanto che oggi si intravede addirittura un fenomeno di deflazione dei prezzi dei beni. È evidente che, se non interveniamo per tempo, rischiamo di essere trascinati verso il basso dalla debolezza dei nostri principali partner commerciali. Il Pnrr ha dato una spinta importante, ma temporanea. Serve una visione di lungo termine che vada oltre i fondi europei e che metta le nostre imprese nella condizione di competere e crescere".
Per il Presidente di Confapi "la Francia oggi ha un rating superiore di sei notch rispetto all'Italia, ma la situazione reale non giustifica uno scarto così ampio. È necessario lavorare con le agenzie di rating per ridurre ulteriormente il costo del nostro debito, liberando risorse economiche fresche che possano essere reinvestite nella crescita. Una volta alleggerito il peso del debito, bisogna avviare un piano nazionale di rilancio dell'economia senza attendere passivamente le decisioni di Bruxelles. Le nostre Pmi hanno bisogno di certezze e strumenti concreti, non di burocrazia e ritardi. Solo così potremo evitare di essere travolti dalla crisi europea e restituire fiducia al nostro sistema produttivo.
"Non possiamo dimenticare – aggiunge Camisa - che i nostri principali concorrenti globali, Stati Uniti e Cina, hanno la capacità di assumere decisioni strategiche immediate e di orientare le proprie politiche industriali e commerciali. L'Europa, al contrario, appare spesso impantanata in veti incrociati e procedure lente, che finiscono per penalizzare l'intero tessuto produttivo. È proprio in questa asimmetria che si gioca il futuro della nostra industria. O l'Italia sarà in grado di dotarsi di un Piano industriale nazionale in tempo brevi, pur tenendo in considerazione il contesto europeo, - conclude - oppure rischieremo di restare ai margini della competizione internazionale".
Roma, 4 settembre - "A nome di Confapi esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa di Giorgio Armani, simbolo indiscusso dell'eccellenza italiana nel mondo". Lo dichiara Cristian Camisa, Presidente di Confapi.
"Giorgio Armani - dico con orgoglio, il piacentino più illustre di sempre - è stato un punto di riferimento per l'imprenditoria italiana e resterà per sempre un emblema della cultura, dello stile e dell'eleganza inimitabile del Made in Italy. Con la sua visione ha rivoluzionato il mondo della moda, mantenendo sempre quella discrezione e sobrietà tipicamente piacentina che ne hanno contraddistinto l'intero percorso umano e professionale. Oggi l'Italia perde non solo un grande stilista, ma un imprenditore che ha saputo portare il nostro Paese nel mondo, con orgoglio e raffinatezza".
"Tutta la nostra Confederazione – conclude il Presidente Camisa – si unisce al dolore di quanti gli hanno voluto bene e si stringe in un forte abbraccio alla sua famiglia, ai collaboratori e a tutte le persone che hanno condiviso con lui un tratto di strada così straordinaria".
Roma, 23 giugno – “L’Iran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz in seguito agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. Se ciò si verificasse si aggraverebbe ulteriormente l’isolamento internazionale del regime iraniano oltre a rappresentare un boomerang economico. Hormuz non è solo la vitale rotta di esportazione energetica dell'Iran, ma è anche fondamentale per la sicurezza nazionale dei Paesi del Golfo. La razionalità, dunque, suggerisce che la chiusura dello Stretto di Hormuz da parte di Teheran sia improbabile, ma tutti gli scenari devono essere presi in considerazione e la paventata chiusura non può essere esclusa a priori”. Lo evidenzia il presidente di Confapi Cristian Camisa commentando l’escalation militare in Medio Oriente.
“La chiusura di Hormuz – aggiunge - porterebbe il prezzo del petrolio oltre i 100 dollari a barile e del gas naturale oltre i 100 dollari per MWh. Secondo le nostre stime, uno shock energetico di questa entità rischierebbe di costare al nostro Paese oltre 10 miliardi di euro all’anno, colpendo in modo trasversale cittadini e imprese. L’aumento dei costi energetici potrebbe spingere l’inflazione oltre il 6%, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e comprimendo ulteriormente la domanda interna. La crescita economica nazionale, già fragile, rischierebbe una flessione che noi stimiamo intorno al -0,6% del Pil. E in questo momento l’Italia non può davvero permetterselo”.
“Attualmente – conclude Camisa - l’unica arma in mano alle aziende è quella di dotarsi di sistemi industriali di autoproduzione dell’energia elettrica a base fotovoltaica in abbinamento alle nuove batterie Bess. Al Governo chiediamo sempre di più un supporto a queste tecnologie soprattutto quando realizzate dalle aziende per autoproduzione e autoconsumo”.
Parigi, 2 settembre - Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa ha preso parte a Parigi al workshop "Challenges Facing SMEs in the New Geopolitical Context - Le sfide che affrontano le PMI nel nuovo contesto geopolitico" organizzato da INSME, la Rete Internazionale per le Piccole e Medie Imprese, e da BVMW, la Confederazione della piccola e media industria tedesca, presso la sede dell'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Al centro dell'incontro le nuove dinamiche politico-economiche e il loro impatto sulle PMI, tra difficoltà, ostacoli da superare e possibili opportunità da sfruttare.
Ai lavori, aperti da Sergio Arzeni, Presidente di INSME, sono intervenuti tra gli altri Christoph Ahlhaus, CEO di BVMW, e Hanni Rosenbaum, Direttore Esecutivo del gruppo di rappresentanza delle imprese presso l'OCSE.
Nel suo intervento, Camisa ha portato la voce della piccola e media industria privata italiana nel dibattito internazionale, evidenziando come "le PMI industriali siano oggi al centro delle sfide legate alla transizione verde e digitale, all'accesso al credito e alla resilienza delle catene di fornitura".
Le richieste sono chiare e concrete. Il Presidente Camisa ha specificato: "È necessario raggiungere la sovranità energetica europea, co-investendo in una rete energetica paneuropea (infrastrutture, reti e sistemi di stoccaggio). Riportare in Europa le catene di approvvigionamento strategiche, garantendo condizioni fiscali e burocratiche più competitive rispetto all'IRA americano. Sospendere le politiche green quali Green Deal e CBAM per le PMI: in un momento di stagnazione dell'economia italiana ed europea le aziende non possono permettersi costi aggiuntivi che minano la loro competitività".
Camisa ha poi ribadito l'importanza di intraprendere "un'azione comune per trattenere i talenti, che sono la vera ricchezza delle nostre aziende" e ha ricordato che "in Italia l'8% dei neolaureati va all'estero".
Infine, sulle politiche UE ha affermato: "Le nuove direttive europee devono tenere conto della dimensione delle imprese: non possono esserci le stesse direttive per le grandi industrie e per le piccole e medie imprese, e ogni direttiva dovrebbe essere accompagnata dall'indicazione dell'impatto che provocherà sulla competitività del mondo delle PMI industriali".
"È fondamentale – ha concluso – un riconoscimento significativo per il ruolo cruciale delle PMI italiane all'interno del dibattito economico internazionale e un passo avanti per rendere l'Europa più forte e competitiva".
Roma, 13 giugno - Unionservizi Confapi, Legacoop Produzione-Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Lavoro e Servizi hanno firmato con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti l'Ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL del settore servizi di pulizia, servizi integrati e multiservizi che riguarda oltre mezzo milione di lavoratori addetti al comparto. Il rinnovo che avrà durata di quattro anni, decorre dall'1 Giugno 2025, sarà valido fino al 31 dicembre 2028 e prevede un aumento a regime di 215 euro dilazionato nei quattro anni contrattuali.
"Dopo una trattativa lunga e complessa - afferma il Presidente di Unionservizi Confapi, Vincenzo Elifani – abbiamo siglato un rinnovo importante per lavoratori e imprese. Questo accordo è di grande rilievo per le nostre aziende che dall'1 Luglio avrebbero dovuto pagare 136 euro dell'Ipca e che con l'accordo saranno invece ripartiti in varie trance nel corso dei quattro anni previsti dal contratto. In un momento così difficile, con la dilazione dell'Ipca, diamo respiro alle imprese che avranno immediatamente modo di attutire l'impatto dell'aumento del costo del lavoro oltre ad aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Il testo del Contratto – conclude – è stato anche migliorato per quanto riguarda la violenza di genere e il lavoro a tempo parziale".
Roma, 29 luglio – “L'accordo commerciale raggiunto tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti avrà un impatto negativo sulla crescita economica europea, seppur meno drammatico di quanto si ipotizzava solo qualche settimana fa. Tuttavia, se affiancato da una mirata politica industriale, l'accordo può rappresentare paradossalmente anche un'opportunità per il settore della componentistica italiana. Le prime stime indicano che i dazi statunitensi del 15% avranno un impatto dello 0,34% sull'economia dell'UE27. Per l'Italia, tale impatto sarà leggermente superiore (0,41%), data la maggiore incidenza dell'export sul Pil nazionale. Dunque, pur riconoscendo il potenziale danno, invito ad un approccio pragmatico e proattivo”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
“È fondamentale avviare - aggiunge - un'azione di diversificazione commerciale. In quest'ottica, Confapi auspica una rapida stipula dell'accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, che rappresenterebbe un'importante valvola di sfogo per le esportazioni italiane. Non va trascurato, inoltre, il differenziale di dazi tra l'Ue e la Cina, che si attesterà probabilmente intorno al 30%. Questo scenario offre all'industria della componentistica italiana un'occasione per acquisire quote di mercato negli USA, attualmente detenute dai competitor cinesi. Per cogliere questa opportunità, è indispensabile che il Governo italiano supporti le imprese, in particolare le Pmi, attraverso una politica industriale mirata, abbandonando l'epoca dei sussidi indiscriminati”.
“È inoltre necessario - sottolinea Camisa - un maggiore impegno da parte dell'Unione Europea nel mettere le imprese in condizione di competere sui mercati internazionali, togliendo immediatamente i cosiddetti dazi autoimposti cioè tutti quei costi che l’Europa ha messo in capo alle aziende ad esempio sul tema del Green Deal e non solo che andrebbero sospesi. L'Europa - prosegue - deve inoltre tutelare le imprese europee da una potenziale invasione di prodotti cinesi sul mercato interno, qualora questi non trovassero più sbocchi sul mercato americano a causa degli elevati dazi imposti alla Cina. Il rischio più concreto è un cambio delle rotte oceaniche dal Pacifico all’Atlantico”.
“Infine - specifica -, un punto cruciale riguarda la Banca Centrale Europea (BCE), che dovrebbe considerare un taglio dei tassi di interesse immediato. Tale misura contribuirebbe a mitigare il rialzo dell'euro sui mercati, un fattore che incide negativamente sulla competitività delle esportazioni italiane, agendo come un ulteriore dazio”.
"È apprezzabile che l'incertezza sui dazi sia finalmente terminata - conclude il Presidente di Confapi -, ma ora si tratta di reagire con prontezza, mettendo in campo le migliori energie e la resilienza che da sempre caratterizzano le Pmi industriali italiane. Questo è il momento di agire con determinazione e lungimiranza".
Roma, 29 maggio – "Numerose Pmi industriali, in particolare quelle del settore tessile, trovano ancora irrisolta la complessa vicenda del credito d'imposta per Ricerca & Sviluppo. Nonostante i recenti tentativi di risolverla, la situazione rimane critica a causa di interpretazioni normative retroattive e della mancanza di soluzioni definitive che tutelino le imprese che hanno agito in buona fede". Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
La problematica trae origine dalla norma del 2013 drasticamente mutata nel 2019 in senso restrittivo. Questo cambio di rotta, avvenuto senza clausole di salvaguardia, ha generato contestazioni retroattive da parte dell'Agenzia delle Entrate nei confronti di aziende che avevano legittimamente usufruito del credito basandosi sulle precedenti indicazioni.
Attualmente la procedura di riversamento spontaneo dei crediti d'imposta (relativi al periodo 2015-2019) considerati indebitamente utilizzati, è stata prorogata al 3 giugno. Per incentivare l'adesione, la Legge di Bilancio ha istituito un fondo da 220 milioni presso il Mimit per un contributo in conto capitale alle imprese aderenti. Tuttavia, il decreto attuativo, che definirà modalità e criteri per il riparto del contributo alle imprese che aderiranno al riversamento, non è ancora stato emanato.
"Alla luce della scadenza imminente e della persistente mancanza di chiarezza – aggiunge Camisa - Confapi ritiene indispensabile nell'immediato la proroga della scadenza del riversamento per consentire l'emanazione dell'atto di indirizzo sulla distinzione tra crediti inesistenti e non spettanti. Riteniamo inoltre necessario intervenire con misure strutturali quali la maggiore dilazione dei pagamenti e un contributo a fondo perduto di almeno il 50% dell'importo versato per le aziende che hanno già aderito o aderiranno al riversamento".
Roma, 21 luglio. – "Con la sentenza con cui la Consulta ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità per l'indennizzo nei casi di licenziamento illegittimo nelle Pmi, numerose aziende che sono già in difficoltà rischiano di avere ulteriori aggravi di costi. La decisione della Corte Costituzionale, infatti, riguarda le imprese sotto i 15 dipendenti che non hanno quindi coperture e liquidità delle grandi aziende: una parte importante del mondo industriale che noi rappresentiamo. Vale la pena ricordare, inoltre, che nei casi in cui le Pmi industriali ricorrano a un licenziamento avviene sempre per una reale necessità, visto quanto è fondamentale per noi ogni singolo collaboratore. La sentenza, insomma, interviene su una norma in vigore da numerosi anni con il risultato di creare incertezza e preoccupazione ad una parte importante del mondo delle Piccole e Medie industrie italiane e non solo. Ci auguriamo che si possa intervenire immediatamente a livello legislativo su un tema così delicato per tutto il nostro mondo". Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
Bari, 20 maggio 2025 – Microsoft Italia e CONFAPI, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa rinnovando quindi la collaborazione strategica volta alla promozione di un’adozione efficace e responsabile dell’AI generativa tra le PMI italiane.
La firma è avvenuta oggi in occasione della tappa di chiusura di “Le potenzialità dell'IA per la crescita delle PMI” un roadshow di 8 tappe che tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 ha attraversato l’Italia con l’obiettivo di diffondere conoscenza e offrire supporto alle imprese nell’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa nei processi aziendali.
Rivolto alle territoriali e alle aziende Confapi e sviluppato anche con la collaborazione dei partner Microsoft Var Group e Lodestar, il roadshow ha visto coinvolti 1000 imprenditori su tutto il territorio italiano che, attraverso workshop formativi in presenza e training online, hanno potuto acquisire competenze nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa e avviare progetti di adozione responsabile.
Grazie al rinnovo della collaborazione – la prima di Microsoft Italia con un’Associazione nazionale datoriale – Microsoft e Confapi proseguiranno in questo programma volto a promuovere tra le aziende di Confapi le opportunità concrete dell’AI per migliorare la produttività e l'efficienza aziendale, attraverso percorsi di formazione, strumenti collaborativi avanzati e la condivisione di best practice. L’accordo prevede anche l’assistenza e l’apertura di un canale diretto tramite il quale le aziende possono accedere a informazioni e risorse dedicate Microsoft e la pianificazione di un nuovo workshop online AI per le PMI: come e perché usarla in azienda aperto a tutte le PMI e imprenditori sul territorio italiano in programma il 28 maggio alle ore 17:00. Durante il webinar sarà possibile conoscere e sperimentare l’uso dell’AI, anche attraverso l’analisi di casi d’uso concreti e una formazione ad-hoc per imparare a sviluppare prompt efficaci.
“La collaborazione tra Confapi e Microsoft procede in maniera fattiva e con risultati importanti”, ha dichiarato Cristian Camisa, Presidente di Confapi. “La partnership avviata più di un anno fa con l’avvio della piattaforma, AI L.A.B. e con il workshop itinerante che ha visto una grande partecipazione in tutte le tappe che ha toccato viene suggellata oggi con la sigla di questo nuovo protocollo d’intesa a conferma che insieme stiamo facendo un ottimo lavoro. L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento fondamentale per le nostre imprese. Il suo utilizzo consapevole potrà contribuire a migliorarne l’efficienza, la competitività e la sicurezza sul lavoro. L'obiettivo è quello di migliorare le competenze all'utilizzo dell'AI generativa attraverso la comprensione, l'adozione e l'utilizzo responsabile della tecnologia da parte delle aziende del nostro sistema. La collaborazione con Microsoft rappresenta per tutte le aziende di Confapi che, ancora una volta, mostra di essere all’avanguardia e di sapersi proiettare verso il futuro, una delle possibili grandi opportunità. Siamo la prima associazione italiana a collaborare fattivamente con Microsoft Italia, in un campo, come quello dell’AI che accompagnerà le aziende di Confapi nei prossimi decenni sotto vari aspetti e in diversi ambiti. Un grazie particolare va a Unimatica Confapi che ha fatto, sta facendo e continuare a fare da collettore affinché anche attraverso questa partnership si possano produrre vantaggi competitivi per il nostro sistema produttivo”.
"L'intelligenza artificiale non rappresenta un'opportunità solo per le grandi aziende, ma è una leva strategica a disposizione di tutte le realtà, comprese le piccole e medie imprese, pilastro fondamentale del tessuto economico del Paese. In Microsoft crediamo che l’AI possa diventare un acceleratore di innovazione per ogni organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni. Le PMI possono trarne vantaggi significativi: ottimizzare i processi interni, migliorare la produttività, offrire esperienze più personalizzate ai clienti e accedere a nuove opportunità di mercato. Il nostro impegno insieme a Confapi è rendere l'intelligenza artificiale accessibile, per permettere a ogni impresa di crescere, innovare e competere su scala globale” ha commentato Giacomo Frizzarin, Direttore della Divisione Small, Medium and Corporate di Microsoft Italia.
Questa collaborazione strategica rientra nel più ampio progetto Microsoft AI L.A.B. (Learn – Adopt – Benefit), iniziativa lanciata a settembre 2023 e sviluppata in collaborazione con l’ecosistema dei partner, per promuovere le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa per le aziende pubbliche e private, le PMI, i professionisti e gli studenti e contribuire alla crescita sostenibile dell’Italia attraverso nuovi scenari di innovazione digitale.
Attraverso AI L.A.B., infatti, aziende pubbliche e private di ogni settore e dimensione possono intraprendere un percorso di valutazione, sviluppo congiunto, implementazione delle migliori soluzioni di AI generativa e formazione per accrescere il loro vantaggio competitivo nel mercato globale. Con una consulenza personalizzata, attività di assesment e implementazione di tecnologie avanzate, le organizzazioni pubbliche e private, di qualsiasi settore e dimensione possono approfondire le proprie conoscenze in ambito AI, individuare gli scenari di applicazione dell’AI e sviluppare una roadmap di adozione responsabile con benefici tangibili in termini di crescita e produttività.
Ad oggi, AI L.A.B. ha visto il coinvolgimento di oltre 400 aziende e 35 partner dell’ecosistema Microsoft che hanno lavorato a più di 600 progetti di adozione responsabile dell’AI generativa.
Roma, 14 luglio – "L'applicazione dei dazi USA al 30% sull'import europeo rappresenterebbe per il settore industriale italiano uno shock di enormi proporzioni. Tuttavia occorre mantenere la calma ed evitare i toni barricadieri al fine di intavolare con Washington un tavolo negoziale". Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
"Non va dimenticato – aggiunge - che le imprese statunitensi necessitano di componentistica dall'estero e in questo campo l'Italia può mettere sul tavolo le sue eccellenze per cercare una riduzione o cancellazione dei dazi. La filiera italiana dell'industria può trovare delle opportunità nell'attuale contesto di caos, ma è fondamentale che anche le Istituzioni svolgano il proprio ruolo, impostando una politica industriale che guardi al futuro. Occorre che il Governo capisca su quali settori industriali puntare e si attrezzi con una miscela di incentivi e sussidi per permettere alle aziende italiane di giocare ad armi pari con gli altri competitor internazionali. Al contempo vanno promossi progetti di collaborazione e aggregazione per le Pmi industriali nonché elaborare una strategia di approvvigionamento di materie prime per mitigare il rischio di ritorsioni da parte del Governo di Pechino".
"Lo sbocco in altri mercati – conclude il Presidente di Confapi è - certamente utile ma nessun mercato potrà mai sostituire quello statunitense".
Roma, 15 maggio 2025 – In un clima che richiederebbe serenità e visione, si è tenuto oggi un nuovo, delicato incontro sul meccanismo del payback sui dispositivi medici, presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Dopo la recente bocciatura del ricorso al TAR del Lazio, le parti istituzionali e associative hanno ribadito la necessità di superare gradualmente una norma ritenuta ormai insostenibile, avviando immediatamente politiche di salvaguardia per le imprese, con particolare attenzione alle Pmi, le più colpite dalle compensazioni richieste.
All'incontro hanno partecipato Confapi Salute, con il Presidente Michele Colaci, Conflavoro PMI Sanità, rappresentata dal Presidente Gennaro Broya de Lucia, insieme al Ministro Giancarlo Giorgetti, promotore del tavolo tecnico. Presenti anche altre associazioni rappresentative del comparto dei dispositivi medici.
Il Governo ha presentato una nuova proposta, rafforzata da uno stanziamento di 350 milioni di euro, che ha raccolto consenso unanime per le annualità 2015-2018. Si profila, quindi, una possibile intesa già nei prossimi giorni. Tuttavia, permangono nodi irrisolti per gli anni successivi. Da un lato, le imprese chiedono l'abrogazione della norma, richiamando anche la natura straordinaria del contributo, riconosciuta dalla stessa Corte Costituzionale; dall'altro, la Ragioneria Generale dello Stato chiede garanzie su risorse e dati certi, indispensabili per definire soluzioni tecniche e operative sostenibili.
"Conflavoro PMI Sanità auspica che l'impegno congiunto di tutte le istituzioni coinvolte da questo Governo possa finalmente fare chiarezza – ha dichiarato Gennaro Broya de Lucia – su un tema che, per troppo tempo, ha generato incertezza, contenziosi e gravi difficoltà per migliaia di aziende italiane".
"Con questo ulteriore stanziamento possiamo ottenere una franchigia fino a 10 milioni al netto dell'Iva, salvando di fatto oltre il 95% delle imprese travolte dalla norma – ha aggiunto Michele Colaci presidente di Confapi Salute – È un primo passo importante, ma serve ora uno sforzo ulteriore per risolvere definitivamente una questione che sta logorando il settore".
Il confronto si è svolto alla presenza, oltre che delle principali associazioni di categoria, dei rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni, con Marco Alparone, assessore al Bilancio della Regione Lombardia, e Massimo Fabi, assessore alla Sanità della Regione Umbria. Presenti, inoltre, il professor Francesco Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale e Achille Iachino per il Ministero della Salute, insieme alla dottoressa Perrotta per la Ragioneria dello Stato.
Un confronto serrato, tecnico e politico, che richiederà ancora passi determinati per sciogliere quello che ormai è divenuto uno dei nodi più critici del rapporto tra Stato, Sanità e imprese.