L’intesa, della durata di tre anni, supporterà una labour migration dignitosa per le imprese associate a CONFAPI, avvalendosi dell’esperienza pluriennale di E4Impact in Africa.

 

Milano, 25 luglio 2024 - CONFAPI, Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e E4Impact Foundation, organizzazione che promuove la job creation in Africa attraverso lo sviluppo di nuove imprese e la formazione, hanno siglato oggi a Milano un protocollo d'intesa. L’obiettivo è quello di promuovere una labour migration dignitosa con l’ingresso di lavoratori già professionalizzati nelle aziende italiane associate a CONFAPI.

 

Il protocollo è stato firmato da Cristian Camisa, Presidente Nazionale di CONFAPI, e da Letizia Moratti, Presidente di E4Impact.

 

L’obiettivo della partnership è di rispondere, anche attraverso il coinvolgimento di partner qualificati in Italia e in Africa, alle esigenze di lavoratori nelle imprese italiane, offrendo ai giovani africani formazione, un percorso di integrazione, contratti di lavoro allineati a quelli offerti ai collaboratori italiani.

 

In particolare, CONFAPI si impegnerà a diffondere questa opportunità tra le imprese associate, raccogliendo numero e caratteristiche dei profili professionali richiesti.

 

E4Impact Foundation, da oltre 15 anni impegnata in Africa, identificherà i lavoratori africani avvalendosi di agenzie di selezione locali, curerà la formazione linguistica, culturale e professionale, supporterà le imprese italiane nella selezione, assicurerà la gestione degli adempimenti connessi al trasferimento in Italia.


Questo accordo rappresenta un importante passo avanti nell'integrazione di lavoratori africani all'interno del tessuto produttivo italiano, favorendo così una labour migration dignitosa” afferma Letizia Moratti, Presidente di E4Impact Foundation. “Finalmente un progetto che consente l’incontro tra due esigenze fondamentali: quello delle imprese italiane, che rischiano di dover rallentare le proprie attività per mancanza di personale; quello dei giovani africani, alla ricerca di una opportunità occupazionale all’interno di un contesto attento alla persona nella sua interezza, attento a garantire condizioni di lavoro e di vita finalmente dignitose. È una collaborazione che contribuisce a sviluppare relazioni solide e positive – economiche e sociali – tra Italia e Africa".

 

“Da sempre Confapi guarda strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica win-win" spiega Cristian Camisa, Presidente di Confapi. "Gli imprenditori della piccola e media industria sono pronti a offrire opportunità di lavoro e a promuovere l’inclusione sociale attraverso l’occupazione. Grazie alla collaborazione con E4Impact abbiamo l’opportunità di consegnare all’accoglienza una nuova visione che punti a una strategia mirata con l’obiettivo di garantire un futuro migliore al nostro Paese, ai territori e a tutti coloro che decidano di fare dell’Italia la loro seconda patria. Una visione – conclude - che si basa sul concetto di opportunità reciproca in cui le competenze e le esigenze del territorio e delle imprese vengono messe in relazione con quelle dei migranti”.

 

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E4Impact Foundation

Presente in 20 paesi africani con programmi di formazione imprenditoriale, acceleratori di impresa e molteplici progetti, da anni la E4Impact Foundation favorisce e rende operative partnership win-win tra aziende italiane e africane. Grazie al nesso con oltre 12.000 imprenditori africani formati, un’ampia rete di rapporti istituzionali e contatti con business network locali, E4Impact è in grado di garantire alle imprese italiane un approccio professionale e sicuro ai nuovi mercati.

 

Confapi

Dal 1947 Confapi è cresciuta insieme alle piccole e medie industrie italiane che rappresenta e tutela e che costituiscono la colonna portante del sistema produttivo del nostro Paese. Confapi è membro del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. La Confederazione rappresenta oggi la sintesi di un ampio sistema: più di 116mila imprese con oltre 1 milione e 200mila addetti; 63 sedi territoriali e distrettuali; 13 Unioni nazionali e un’Associazione nazionale di categoria a cui si aggiungono 2 Gruppi di interesse. Centro e motore di sviluppo della Confederazione è la capillare ramificazione territoriale con Organizzazioni che svolgono la propria attività in autonomia strutturale, finanziaria e amministrativa e che, grazie a un’approfondita conoscenza delle peculiarità economiche del loro territorio, affiancano le aziende associate nella quotidianità, fornendo loro assistenza e servizi specifici.

Roma, 24 luglio - “Gli imprenditori del Sud stanno dimostrando grande volontà di far ripartire l’economia. Dal 12 giugno al 12 luglio sono state presentate istanze per accedere al credito d’imposta per investimenti nella Zes unica Mezzogiorno per quasi 9,5 miliardi. Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per cui si prevede una riduzione del credito di imposta per le imprese dal 60% al 17%, rischia di tagliare le gambe alle imprese che avevano deciso di investire nelle aree della Zes. Lo dichiara Raffaele Marrone, Presidente di Confapi Napoli e Delegato nazionale per la Zes di Confapi unitamente ai Presidenti delle federazioni regionali di Confapi interessate dalla Zes.

“La percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario – aggiunge Marrone – è esattamente pari ad appena il 17,6668% del bonus richiesto, su 1.670 milioni di euro di risorse disponibili. Una delusione per gli imprenditori che hanno creduto nel progetto”.

“Se pensiamo, infatti – continua Marrone – che tale percentuale non copre neanche l’iva, ci chiediamo come si possa far passare tale provvedimento come un’agevolazione di sviluppo. Siamo molto delusi, ci aspettavamo una visione più lungimirante e soprattutto orientata agli interessi delle imprese. Un incremento delle risorse nel rispetto delle percentuali promesse rappresenterebbe un atto di responsabilità verso tutti gli imprenditori che hanno scelto di investire nel Sud. Come Confapi siamo pronti a dare il nostro contributo affinché si arrivi quanto prima a una soluzione che davvero possa significare una svolta importante per le regioni del nostro Mezzogiorno”.

Roma, 21 giugno - “Come Confapi siamo stati i primi a sollevare il tema delle materie prime e delle terre rare, elementi essenziali per garantire la competitività delle nostre industrie. Il decreto presentato oggi dal Governo in Consiglio dei Ministri con cui si rilancia la volontà di puntare sull'estrazione e il riciclo delle materie prime strategiche, quelle che servono principalmente per le transizioni verde e digitale, per la difesa e per il settore aerospaziale, è un primo passo nella direzione da sempre da noi auspicata. Senza approvvigionamenti e scorte di queste materie prime, infatti, il sistema industriale nei prossimi mesi rischierebbe lo stop. Riteniamo che l’attività di estrazione mineraria prevista in Italia conferisca priorità all’estrazione di quei minerali non esclusivamente legati alle applicazioni green ma che abbiano un valore strategico per l’industria italiana nel suo complesso. Quello che è strategico per l’Europa non è detto lo sia anche per l’Italia”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

 “All’interno del decreto – puntualizza Camisa - al di là delle aliquote da destinare al Governo, non è previsto il diritto di prelazione sull’estrazione mineraria da parte del Governo in caso di estrema carenza nel mercato. Inoltre non è fatto alcun accenno alla prospettiva di legare l’attività di estrazione alla creazione di una filiera che contempli anche la produzione di beni ad alto valore aggiunto.  Ad esempio la maggior parte dei Paesi africani, notoriamente ricchi di materie prime, ha rivisto negli ultimi anni la regolamentazione mineraria autorizzando lo sfruttamento delle miniere alla creazione di una filiera che produca manufatti ad alto valore aggiunto”.

 Per il Presidente di Confapi “è necessario prestare maggiore attenzione sulla categoria dei rottami non ferrosi comparto dove già ora esiste una forte carenza di mercato. L’attenzione viene invece tutta destinata al rottame ferroso che attualmente vive una condizione di surplus che muterà in deficit solo nei prossimi anni quando il settore siderurgico europeo adotterà interamente la tecnologia a forno elettrico.  Produrre ora una regolamentazione eccessivamente stringente sul rottame ferroso se da un lato produrrà un indubbio vantaggio alle acciaierie a forno elettrico dall’altro rischia di distruggere il settore della raccolta e distribuzione del rottame composto da centinaia di Pmi. La dorsale dell’economia italiana, infatti, poggia proprio sul comparto della trasformazione e non della produzione di acciaio che certo è strategica ma non per questo deve fagocitare gli altri settori”.

“Il provvedimento mira a incentivare e regolamentare l’attività mineraria all’interno del Paese. Malgrado la diffusa presenza di giacimenti – conclude Camisa - sarà impossibile ottenere una reale resilienza dell’attività di approvvigionamento del sistema produttivo basandosi solo sulle ricchezze contenute nel sottosuolo nazionale. Occorre in quest’ottica dotare in Paese di un veicolo che attui attività di natura mineraria all’estero sia in ambito terreste sia in ambito sottomarino”. 

Roma, 24 luglio - “Non è stato un percorso semplice. È stato svolto un complesso lavoro di sintesi e di mediazione tra posizioni difficilmente conciliabili, tra coloro che intendevano privilegiare contenuti prevalentemente repressivi e chi ha cercato, viceversa, di valorizzare gli aspetti qualificatori e di incentivazione agli investimenti in materia di sicurezza”. Questo il commento del Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano, al termine del lungo confronto promosso dal Ministero del Lavoro con le parti sociali sul decreto attuativo finalizzato a disciplinare la patente a crediti nei cantieri.

Dopo avere espresso “apprezzamento per il metodo di confronto che ha certamente consentito di migliorare il testo del decreto, di renderlo più chiaro nella sua formulazione e più coerente con la norma primaria”, Delpiano conferma “le perplessità sull’efficacia dello strumento e della sua capacità di incidere sulla tutela della sicurezza”.

“Continua a mancare – spiega il Presidente di Confapi Aniem - un sistema di qualificazione che regolamenti l’accesso al settore e la patente a crediti, in questo contesto, viene percepita come un ulteriore adempimento e appesantimento burocratico.

Sul testo permangono alcune criticità, in particolare, sul provvedimento cautelare di sospensione che appare fortemente penalizzante per le imprese e sull’esclusione delle rappresentanze imprenditoriali dalla commissione per la valutazione del recupero crediti, nella quale risultano invitati i soli rappresentanti dei lavoratori. Confapi Aniem ritiene invece positiva l’attribuzione di un massimo di 100 crediti invece dei 30 proposti inizialmente, la valorizzazione della storicità dell’impresa e l’ampliamento delle fattispecie che consentono il riconoscimento di crediti ulteriori”.

Roma, 27 giugno - “L’obiettivo condiviso è quello di assicurare una risposta efficace del Servizio Sanitario Nazionale ai bisogni degli assistititi, in un’ottica di sostenibilità ed efficacia delle prestazioni nel pieno rispetto del dettato costituzionale che pone tra i diritti fondamentali quello della salute. Per questo, proponiamo che all’interno del provvedimento, sia inserita la previsione di costituire una struttura nazionale preposta alla verifica e al taglio degli sprechi nel Sistema Sanitario Nazionale”. Lo afferma Michele Colaci, Presidente di Confapi Salute, Università e Ricerca, intervenuto in audizione presso la 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale in merito alla “Conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2024, n.73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie”.
“Inoltre, riteniamo che vada nella giusta direzione l’ipotesi di integrare le agende delle strutture sanitarie pubbliche con quelle del privato convenzionato - aggiunge Colaci -, per cui la condizione fondamentale per dare efficacia alla misura è quella di renderla omogenea sull’intero territorio nazionale con la possibilità che diventi quindi uno strumento determinante per abbattere le liste di attesa”.
Per Colaci “in questo contesto, gli obblighi riguardanti le Regioni dovrebbero essere considerati stringenti e non facoltativi. A tale riguardo - sottolinea -, è necessario che tutte le risorse previste per il superamento del tetto di spesa relative al personale sanitario siano totalmente indirizzate sull'incremento delle prestazioni per abbattere le liste d’attesa. Tutto ciò dovrebbe essere ovviamente riscontrabile e verificabile attraverso la piattaforma nazionale e occorrerebbe anche vincolare l'utilizzo delle risorse esistenti e monitorare la rendicontazione da parte delle Regioni”.

Roma, 23 luglio - “La decisione della Corte Costituzionale di confermare il meccanismo del payback - imposto alle imprese produttrici di dispositivi medici erogati alle strutture sanitarie sulle cifre eccedenti i tetti di spesa - avrà come conseguenza il fallimento di migliaia di imprese, soprattutto quelle medio-piccole, che saranno costrette a pagare le inefficienze della pubblica amministrazione”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

“Si è arrivati a questo punto – aggiunge – dopo anni di inerzia da parte dei Governi che hanno sempre presentato proposte inique e inaccettabili. Ora sulle imprese fornitrici ricadranno le eccedenze non programmabili delle sanità regionali senza contare che se dovessero fallire le aziende sottoposte al payback non sarebbero più disponibili negli ospedali anche i più semplici i dispositivi medici”.

“Come Confapi – conclude Camisa – ribadiamo il nostro appello al Governo di intervenire con urgenza per risolvere definitivamente una situazione surreale in cui le imprese sono costrette a pagare per errori altrui”.

Roma, 29 maggio – Domani, 30 maggio dalle ore 12, presso il Teatro Eliseo di Roma, (Via Nazionale 183), si terrà l’Assemblea Nazionale di Confapi, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata. Saranno oltre 800 le imprenditrici e gli imprenditori provenienti da tutta Italia che parteciperanno all’appuntamento che sarà aperto dalla relazione del Presidente, Cristian Camisa, e a cui seguiranno gli interventi del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e dal Ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Nel corso dell’evento sarà firmato un accordo tra il Presidente di Confapi e Christoph Ahlhaus, Ceo di Bvmw, la Confederazione tedesca delle Piccole e Medie Industrie, per lo sviluppo delle opportunità di business all’estero, in particolare in Africa, e l’implementazione di progetti di formazione.

Roma, 23 luglio - "Non dobbiamo stravolgere il Codice Appalti: le imprese e le stazioni appaltanti hanno bisogno di stabilità. Ma bisogna comunque correggere alcune criticità che si sono palesate in questo anno di applicazione del Decreto n.36. Tra gli interventi strutturali da modificare c’è sicuramente un problema irrisolto che penalizza l’intero sistema degli appalti e tutto il mondo imprenditoriale: la persistente e costante presenza di carenze e/o errori progettuali che costringono le imprese a dover formulare proposte integrative e migliorative che si trasformano in nuovi prezzi, varianti o vere e proprie riserve”. Lo dichiara il Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano, nell’ambito della consultazione promossa dal Ministro Salvini sui correttivi da apportare al Codice.

Per Confapi Aniem un aspetto centrale è quello legato alla tutela della concorrenza. “Troppo spesso – spiega Delpiano - accade che le stazioni appaltanti nei bandi di gara, oltre a prevedere l’attestazione della qualificazione Soa nelle categorie di cui si compone l’opera, chiedono ai partecipanti anche il possesso di ulteriori requisiti speciali limitando di fatto la partecipazione delle imprese e restringendo quindi la concorrenza. In merito alle procedure di gara, Confapi Aniem chiede di ridurre la possibilità di utilizzo delle procedure negoziate, rendendone allo stesso tempo più agevole il loro utilizzo, e prevedere il ricorso alle procedure aperte per gli affidamenti di importo superiore ai 2 milioni”.

Confapi Aniem richiama, inoltre, l’attenzione sull’esigenza che la scelta degli operatori economici da invitare alle procedure negoziate sia effettuata sulla base di criteri oggettivi, coerenti con l’oggetto e le finalità dell’affidamento, in modo proporzionale e tale da consentire l’accesso al mercato anche delle piccole e medie imprese.

Oltre a formulare specifiche ulteriori proposte per migliorare, in particolare, l’applicazione di istituti quali accordi quadro, riserve, subappalto e revisione prezzi, Confapi Aniem sollecita la riformulazione dell’art. 11. “Si deve assolutamente riconoscere – conclude Delpiano - pari dignità a tutti i CCNL stipulati dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative, salvaguardando libertà associativa e autonomia contrattuale, senza gravare le imprese di inutili e gravosi adempimenti burocratici”.

Roma, 27 maggio - Giovedì 30 maggio dalle ore 12, presso il Teatro Eliseo di Roma, Via nazionale, 183, si terrà l’Assemblea Nazionale di Confapi, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata. Saranno oltre 600 le imprenditrici e gli imprenditori provenienti da tutta Italia che parteciperanno all’appuntamento che sarà aperto dalla relazione del Presidente, Cristian Camisa, e a cui seguiranno gli interventi del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e dal Ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Nel corso dell’evento sarà firmato un accordo tra il Presidente di Confapi e Christoph Ahlhaus, Ceo di Bvmw, la Confederazione tedesca delle Piccole e Medie Industrie, per lo sviluppo delle opportunità di business all’estero, in particolare in Africa, e l’implementazione di progetti di formazione.

Roma, 12 giugno - “Non possiamo che condividere l’appello lanciato oggi dal Presidente, Sergio Mattarella, che ha ribadito l’importanza delle relazioni industriali, strada maestra per la crescita e per l’equità sociale del Paese. La posizione di Confapi su questo argomento è chiara da sempre: la contrattazione collettiva deve necessariamente essere la via da perseguire nella quale le parti sociali si assumono l’onere e la responsabilità di trovare il punto di equilibrio tra domanda e offerta anche in termini di retribuzione. Ribadiamo anche la necessità di rafforzare questo strumento insieme alle politiche attive che mai come in questo momento complicato possono favorire lo sviluppo e la crescita. Diminuire radicalmente il numero dei contratti affidandoli a chi ha reale rappresentanza, garantire una sana competitività e quindi azzerare la contrattazione pirata metterebbe la parola fine al dumping contrattuale che troppo spesso ha penalizzato imprese e lavoratori”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

Roma, 22 maggio - “Finalmente è partita l’attivazione del credito d’imposta destinato alle imprese che investono nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno. I fondi sono stati stanziati lo scorso settembre con il decreto Sud, mentre il decreto attuativo è stato firmato due giorni fa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ed entra in vigore oggi rendendo l’operazione economica sempre più concreta”. Lo dichiara Raffaele Marrone, responsabile Zes di Confapi

“Il credito – aggiunge - potrà essere cumulato con altre agevolazioni statali che ricomprendono gli stessi investimenti, nel rispetto dei limiti previsti dalle normative europee in materia. Un passo importante che consentirà alle imprese di ottenere un reale sostegno per l’acquisto di macchinari o terreni con l’obiettivo più grande di attrarre economie nuove, per lo sviluppo e la crescita delle regioni del Sud. Per fare questo è necessario ora imprimere un’accelerazione all’adozione del provvedimento dell’agenzia delle entrate con il modello di comunicazione che le imprese dovranno inviare tra il 12 giugno e il 12 luglio per beneficiare del credito di imposta. Come Confapi – conclude Marrone - monitoreremo che la misura possa essere fruita dalle piccole e medie imprese industriali anche al fine di risolvere eventuali criticità”.