Cosa vogliono le PMI europee



E-government

Più parliamo di riduzione della burocrazia, più ne abbiamo!



Sembra che le associazioni delle PMI non abbiano nuove idee, quando chiedono ripetutamente di ridurre la burocrazia. Ma tutti quelli che hanno un’azienda sanno di cosa stiamo parlando. Una cultura generale di sfiducia nei confronti degli imprenditori e delle loro attività all’interno degli uffici pubblici, nonché la crescente tendenza degli Stati membri europei a delegare il controllo delle leggi e delle garanzie ai proprietari di società private, rende sempre più difficile il rispetto degli obblighi.

Ad esempio, recentemente l’Estonia – che vuole proteggere le persone dalle radiazioni naturali del radon – ha obbligato tutti i datori di lavoro che hanno le proprie attività ai piani terra o nei seminterrati a misurare i livelli di radon ed isolare queste stanze per tutelare la salute dei propri dipendenti. Le autorità statali non hanno pensato di obbligare i proprietari degli immobili a farlo, né di fare in modo che le misurazioni fossero una responsabilità delle istituzioni pubbliche. Invece hanno previsto che ogni singola azienda, anche se opera in locali affittati, debba effettuare misurazioni e provvedere all’isolamento a proprie spese. Questo è un semplice esempio di come NON dovrebbero andare le cose.

E-GOVERNMENT E DIRITTI PER UN’AMMINISTRAZIONE SEMPLICE

Anche se sono soprattutto gli Stati membri a prendere tali decisioni e a difendere più il proprio apparato burocratico che il legittimo interesse degli imprenditori a lavorare, al fine di garantire posti di lavoro e crescita economica, l’Unione europea potrebbe fare molto di più per un cambio di paradigma nelle pubbliche amministrazioni:

  • sostenere con forza l’introduzione armonizzata dell’e-government a livello europeo per il 90% delle procedure con l’uso di tecnologie che consentono lo scambio tra amministrazioni e paesi diversi;
  • coinvolgere gli imprenditori come co-insegnanti e testimonial nelle opportunità di formazione per l’apprendimento permanente per i funzionari pubblici dell’IEAP, al fine di comprendere le esigenze e le difficoltà degli imprenditori;
  • istituire un “diritto ai servizi di sportello unico” da parte delle amministrazioni nazionali europee, con la possibilità di presentare un ricorso presso la Corte di giustizia dell’UE nel caso in cui uno Stato membro richieda procedure troppo complesse;
  • istituire un “diritto di rifiutare gli oneri amministrativi illegittimi”, come quello sopra descritto relativo alle radiazioni radon in Estonia;
  • istituire un “diritto ad ‘una sola volta’” in caso di richieste di documentazione amministrativa per evitare di presentare ripetutamente gli stessi documenti in diversi uffici della stessa amministrazione pubblica in un paese e, preferibilmente, in tutta Europa (per esempio come il “Passaporto dei Servizi” avrebbe dovuto essere);
  • istituire un “diritto a lavorare per sé invece di lavorare per l’amministrazione”, che stabilisce un numero massimo di giorni all’anno, ad esempio 5 giorni, in cui una società debba lavorare per adempiere ai propri obblighi burocratici;
  • ridurre la burocrazia nei distacchi di lavoratori all’interno del mercato unico attraverso una legislazione nazionale secondaria;
  • semplificare le procedure di appalto pubblico in tutta Europa: nessun obbligo aggiuntivo che non sia strettamente legato ai servizi richiesti, piena trasparenza delle procedure e nessun onere di documentazione che le PMI non possano soddisfare o possano soddisfare solo con elevati costi aggiuntivi.
    Tali misure aumenterebbero sicuramente il sostegno delle PMI per un’Europa comune!