Riduzione del cuneo fiscale e detassazione degli aumenti contributivi, semplificazione, riforma del processo civile delle imprese, formazione e migliore gestione dei fondi europei sono tra i provvedimenti più urgenti per il rilancio delle Pmi italiane


Roma, 15 luglio – “Proposte concrete e realizzabili che abbracciano vari ambiti e con un unico intento: favorire crescita, sviluppo e lavoro e supportare le Pmi, spina dorsale della nostra economia”. Questo il “pacchetto” di idee presentato oggi dal presidente Maurizio Casasco che, nel corso dell’incontro al Viminale tra le parti sociali e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha rappresentato Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata con oltre 83 mila aziende e più di un milione di lavoratori associati.
 
“Ridurre il cuneo fiscale – evidenzia Confapi – è oggi prioritario per abbattere il costo del lavoro e permettere alle imprese di essere competitive. Un primo passo può essere la detassazione degli aumenti retributivi definiti a livello di contrattazione nazionale e aziendale.  Seguendo tale percorso, il gettito annuale dell’Inps non subirebbe variazioni rispetto agli anni precedenti, gli aumenti andrebbero direttamente a beneficio dei lavoratori, crescerebbero i consumi, la domanda e il mercato interno che è ancora molto importante per le nostre industrie”.
 
“La semplificazione – continua Confapi – resta un tema cruciale perché non è pensabile che, ogni anno, un’azienda debba effettuare ben 89 operazioni tra dichiarativi, adempimenti e pagamenti fiscali. Le imprese molto spesso svolgono una mole di lavoro enorme per inserire dati che sono già in possesso della Pubblica Amministrazione: semplificare significa maggior efficienza e risparmio di tempo e costi”.
 
“Riteniamo che anche una Riforma del processo civile delle imprese sia urgente per scongiurare le lungaggini processuali che disincentivano gli investimenti nel nostro Paese – sottolinea Confapi –. Anche il Consiglio dell’Unione Europea ha auspicato l’introduzione di norme procedurali più semplici al fine di accelerare i processi civili. Sarebbero sufficienti poche norme per estendere, con gli opportuni adattamenti, il processo Fornero anche alle imprese, purché sia prevista una norma sanzionatoria per i giudici che non rispettano i termini processuali”.