“La nostra struttura industriale è messa a dura prova, oltre che dalle conseguenze della pandemia, dall’improvvisa accelerazione verso l’alto dei prezzi delle materie prime industriali – acciaio, plastica, legno – pesantemente aggravata dalla loro scarsità sul mercato, con la conseguente frattura tra domanda ed offerta che pare difficile colmare nel breve termine”. Così Confapi in una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio,  in cui la Confederazione della piccola e media industria privata chiede al governo azioni immediate nel settore delle materie prime.
 
“Le industrie che Confapi rappresenta per essere competitive necessitano di disporre di materie prime in abbondante quantità e a prezzi equi. Per questo motivo riteniamo quantomai necessario rimuovere l’ostacolo all’importazione di prodotti siderurgici derivante dall’introduzione, a partire dal luglio 2018, delle misure di salvaguardia all’importazione di ben 26 categorie di prodotti (Regolamento di esecuzione Ue 2019/159 della Commissione). Si tratta di misure – prosegue la lettera – che oggi stanno producendo un effetto di grave restrizione nell’offerta, con intere filiere gravemente danneggiate, produzioni rallentante, linee ferme con personale in cassa integrazione, costi quadruplicati in pochi mesi. Vicende che colpiscono tutte le industrie continentali in tutti i settori manifatturieri”.
 
“Non riteniamo aderente all’interesse nazionale, basato su un sistema industriale di trasformazione anche di materie prime siderurgiche, continuare nella limitazione alla loro importazione, soprattutto a fronte dei palesi e gravi effetti che stiamo subendo. E quindi auspichiamo che il Governo, attraverso la nostra Rappresentanza permanente a Bruxelles, intervenga rispetto alla proposta della Commissione di proseguire nelle misure di salvaguardia. Ci auguriamo che il Governo possa recepire le nostre istanze e concretizzarle in una posizione che aiuti le nostre imprese in un momento di difficile ripartenza, che deve e vuole essere sostenuta da fiducia e visione del futuro”, conclude la lettera di Confapi.