Roma, 1 agosto – “Sarebbe profondamente sbagliato approvare un modello di guida turistica nazionale e non regionale. Mancherebbero le adeguate competenze e conoscenze territoriali, oltre ad andare contro i principi europei della tutela del consumatore e della corretta illustrazione del patrimonio culturale”. Lo sostiene Roberto Dal Cin, presidente di Confapi Turismo.
"L'Italia – spiega - ha un immenso patrimonio culturale e diffuso, ma solo quando si incontra con le tradizioni e le specificità proprie di ciascun territorio diventa unico al mondo. Un visitatore può innamorarsi a prima vista di Venezia, ma soltanto dopo aver ascoltato una guida locale potrà capire l’importanza che la Serenissima ha avuto nella storia”.
Secondo Francesco Cecilia, componente del Direttivo nazionale e Presidente della territoriale Confapi Turismo Latina, "i professionisti del turismo sono il biglietto da visita delle imprese turistiche e delle agenzie di viaggio e vanno pertanto tutelati, una legge sbagliata rischia invece di dequalificare la figura professionale della guida turistica, che pur essendo professione intellettuale, è stata forzatamente inserita nella direttiva Bolkestein".
"Accettare la guida nazionale – aggiunge Dal Cin - sarebbe come accettare l'idea che tutte le etichette dei vini, prodotti nei vari territori, vengano sostituite con un'unica etichetta recante la scritta ‘vino nazionale’. Il turismo ha bisogno invece di eccellenze professionali e non di guide senza denominazione di origine garantita e controllata. Come Confapi Turismo – conclude – ci auguriamo che il Governo dimostri responsabilità e non decida di gettare dalla torre la figura della guida turistica”.