Bruxelles, 27 giugno – “Negli ultimi anni le Pmi europee hanno superato e arginato gli effetti devastanti della crisi pandemica dimostrando ancora una volta la grande capacità di resilienza e flessibilità del nostro sistema produttivo capace in tutto il continente di garantire crescita e lavoro. Questo anche a fronte della guerra che si sta ancora svolgendo alle nostre porte, a seguito dell’invasione dell’Ucraina contro la quale abbiamo preso una forte posizione”. Lo ha detto il Presidente di European Entrepreneurs, la Confederazione europea della Piccola e Media industria (27 associazioni, più di 2,4 milioni di imprese e oltre 20 milioni di dipendenti) nonché Presidente emerito di Confapi, Maurizio Casasco, nel corso dell’Assemblea annuale svoltasi oggi a Bruxelles.
Il discorso del Presidente si è focalizzato su due argomenti principali: la questione energetica e i rapporti internazionali. “L’Europa – ha detto Casasco deve diventare autonoma nel campo delle fonti energetiche e ricercare in questo ambito la neutralità tecnologica. Da tempo i nostri imprenditori hanno compreso che la sostenibilità ambientale e i processi di digitalizzazione sono non solo un orizzonte imprescindibile ma anche un’opportunità di sviluppo e competitività per le loro imprese. Prendiamo ad esempio il settore dell’Automotive: la quantità di Co2 prodotta nel mondo è di 37 miliardi di tonnellate, di cui solo l’8% è prodotto dai 27 Paesi dell’Unione europea, a fronte di un 50% prodotto da Cina, Usa e India. La Cina inoltre ha stabilito che raggiungerà la neutralità climatica entro il 2060, l’India nel 2070. È quindi necessario rivedere la data del 2035 come termine ultimo per la produzione di autovetture a combustione endotermica. Una deadline che può produrre effetti dirompenti su interi comparti produttivi e sulla forza lavoro, soprattutto in quei Paesi, come Italia e Germania, che hanno nell’automotive e nella filiera di riferimento i loro punti di forza. Altro e non minore rischio è quello di passare dalla dipendenza energetica russa al monopolio cinese delle batterie”.
Da qui l’importanza del ruolo dell’Europa a livello internazionale. “Oggi – spiega il Presidente - noi europei ci troviamo di fronte due grandi competitor: la Cina e gli Usa. Se non si rafforza e accelera, a ogni livello, il processo di uniformità e integrazione europea il nostro continente rischia di rimanere schiacciato e irrilevante nel panorama mondiale: la Cina conta un miliardo e 426 milioni di abitanti, l’India un miliardo e 412 milioni, l’Unione europea, invece, una popolazione di soli 446 milioni di persone. Pur nel ribadire la nostra fedeltà al Patto Atlantico e la nostra vicinanza anche agli Stati Uniti, sappiamo bene che, in ambito economico e produttivo, questi ultimi non fanno sconti a nessuno. L'Inflation Act da poco varato dal governo americano è una mossa che certo non aiuta ad investire nei nostri Paesi che già si trovano a operare in un’Europa che presenta sistemi fiscali differenti, tollerando anche la presenza al suo interno di ‘paradisi fiscali’. A tutto questo si aggiungono costo del lavoro differente, lingue diverse, alto tasso di competizione tra imprese del nostro continente”.
“L’anno prossimo – aggiunge Casasco - si svolgeranno le elezioni europee e si presenterà un’ulteriore opportunità di far sentire la nostra voce. Non possiamo rimanere fuori da questo processo: dobbiamo sostenere le forze popolari, liberali e garantiste che da sempre hanno a cuore lo sviluppo della piccola e media industria”.
Casasco, dopo un lungo percorso, sia come primo vicepresidente che, come dal marzo del 2021 da presidente, ha accompagnato la Confederazione europea fino al consolidamento attuale. Oggi ha annunciato per i nuovi impegni istituzionali di dimettersi dall’incarico con un anno di anticipo. “Lo scorso ottobre – ha detto in conclusione del suo discorso - sono entrato nel parlamento italiano come rappresentante di Forza Italia, partito da sempre membro rilevante del PPE, il cui vicepresidente, Antonio Tajani, si è sempre adoperato con forza e passione per sostenere le piccole e medie imprese, sia in Italia che in Europa. Sono soddisfatto del lavoro svolto con il vostro supporto e anche consapevole della tanta strada ancora da percorrere. Ritengo che sia giunto il momento di lasciare in mani sicure la presidenza di questa Confederazione, rafforzata e pronta al raggiungimento di nuovi obiettivi. Sarò sempre al vostro fianco, a difendere gli interessi e il valore delle nostre imprese”.
Le parole di Casasco, che è stato nominato Presidente onorario, sono state salutate da un lungo e caloroso applauso dell’intera assemblea.