Un accordo che si rivolge a più di 87 mila lavoratori e a oltre 6 mila aziende. Le imprese del Veneto che applicano i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro di Confapi beneficeranno dell’accordo interconfederale stipulato con Cgil, Cisl e Uil che consente loro di usufruire del credito di imposta sulle attività di formazione di Industria 4.0.
A firmarlo Carlo Valerio (Presidente di Confapi Padova), Ivan Palasgo (Presidente di Apindustria Venezia) e Manfredi Ravetto (Presidente di Confapi Industria & Impresa Verona) per Confapi Veneto, Tiziana Basso e Renzo Pellizzon in rappresentanza di Cgil Veneto, Paolo Pozzobon per Cisl Veneto e Giannino Rizzo per Uil Veneto.
L’accordo interconfederale consente alle aziende aderenti al sistema Confapi di usufruire dell’incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2018 e fissa le regole condivise dalle Parti sociali - sulla base dei precedenti accordi sulla rappresentanza, modello contrattuale e bilateralità del 26 luglio 2016 - per sottoscrivere gli accordi aziendali e territoriali necessari per beneficiare dell’incentivo.
Il relativo decreto di attuazione dello scorso 4 maggio dispone infatti che le attività di formazione per le quali è possibile godere dell’agevolazione devono essere disciplinate da contratti collettivi aziendali e territoriali da depositare presso la competente sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro. In particolare, l’accordo stabilisce che le imprese prive di rappresentanza sindacale aziendale e in cui non siano state elette le RSA/RSU possono conferire mandato all’Associazione del sistema Confapi per la sottoscrizione con gli omologhi di Cgil, Cisl, Uil degli accordi sindacali.
“La capacità di rispondere efficacemente ai cambiamenti del contesto competitivo e alle richieste di un mercato produttivo in rapida evoluzione – dice Carlo Valerio - si affronta con la ‘conoscenza’, vale a dire attraverso l’acquisizione o il rafforzamento di competenze garantite da specifici programmi formativi. In questo senso, l’obiettivo è quello di dare la possibilità alle imprese di allargare quanto più possibile i processi di innovazione tecnologica digitale”.
“Per arrivare all’Industria 4.0 – sottolinea Manfredi Ravetto - occorre che i lavoratori delle imprese, specie delle piccole e medie, possano usufruire di una formazione innovativa, continua, di qualità e legata all’attuale domanda del mercato: una formazione 4.0. Ma ancora poche aziende vi fanno ricorso: questo accordo è un’opportunità per rilanciare in modo serio e importante la formazione”.
“È una buona occasione per le nostre aziende - aggiunge soddisfatto Ivan Palasgo -in quanto consente loro di mantenersi aggiornate, sia dal punto di vista delle conoscenze che delle tecnologie. Attraverso i nostri enti di formazione inoltre potremmo creare progetti mirati sulle specifiche necessità delle singole Pmi”.