Un accordo che faciliterà la diffusione dei processi di innovazione tecnologica a vantaggio di imprese e lavoratori. Questi i contenuti dell’intesa territoriale sottoscritta da Confapi Pisa e Cgil, Cisl e Uil di Pisa che consentirà alle aziende che applicano i contratti Confapi di usufruire del credito d’imposta per le attività di formazione legate a Industria 4.0.
A firmarlo Luigi Pino (Presidente di Confapi Pisa), Antonio Ledda (Segretario Generale Cgil Pisa), Dario Campera (Segretario Generale Cisl Pisa) e Angelo Colombo (responsabile Uil Pisa). L’accordo interconfederale consente alle aziende aderenti al sistema Confapi di usufruire dell’incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2018 e fissa le regole condivise dalle Parti sociali – sulla base dei precedenti accordi sulla rappresentanza, modello contrattuale e bilateralità del 26 luglio 2016 – per sottoscrivere gli accordi aziendali e territoriali necessari per beneficiare dell’incentivo. Il relativo decreto di attuazione dello scorso 4 maggio dispone infatti che le attività di formazione per le quali è possibile godere dell’agevolazione devono essere disciplinate da contratti collettivi aziendali e territoriali da depositare presso la competente sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro. In particolare, l’accordo stabilisce che le imprese prive di rappresentanza sindacale aziendale e in cui non siano state elette le RSA/RSU possono conferire mandato all’Associazione del sistema Confapi per la sottoscrizione con gli omologhi di Cgil, Cisl, Uil degli accordi sindacali. “Formare le persone è la strada maestra per rafforzare la competitività – afferma il Pino - la capacità di rispondere efficacemente ai cambiamenti del contesto competitivo e alle richieste di un mercato produttivo in rapida evoluzione si affronta anche attraverso l’acquisizione o il rafforzamento di competenze garantite da specifici programmi formativi”.
Posizione condivisa dai rappresentanti del sindacato che ricordano come tutti gli investimenti in innovazione sul piano produttivo, organizzativo e delle risorse umane devono avere al centro la qualità del lavoro. La rivoluzione digitale industriale è una realtà, la consapevolezza che si andrà sempre di più a lavorare in sistemi industriali ottimizzati per ottenere massima efficienza e qualità, genera nuovi ambiti di responsabilità a carico delle imprese nel fornire ad addetti e maestranze le competenze e le conoscenze che permettano loro di operare in questo nuovo contesto digitale.
Diventa pertanto strategico che il patrimonio di competenze delle Pmi accumulato negli anni si adegui alle nuove esigenze e venga trasmesso alle nuove generazioni di lavoratori. La sottoscrizione dell’accordo si inserisce nel solco della storica condivisione di azioni ed obbiettivi da parte di Confapi e di Cgil, Cisl e Uil e che passa anche attraverso la migliore gestione di tutti gli strumenti della bilateralità di derivazione contrattuale. Sotto questo profilo è stato convenuto di dare luogo prossimamente ad una serie di eventi ed iniziative di promozione di tutti gli strumenti in favore di imprese e lavoratori aggiornati alle ultime risultanze della contrattazione collettiva.