“Sul tema del taglio delle ‘pensioni d’oro’, ok ad impostare per il futuro un sistema più equo, ma prima di distribuirla la ricchezza bisogna crearla e questo percorso si può realizzare solo se si interviene sulle infrastrutture, sul piano industria 4.0, sulla riduzione del cuneo fiscale e sul rafforzamento delle sinergie scuola-lavoro”.
Questo il messaggio lanciato oggi in audizione alla Commissione Lavoro della Camera da Francesco Napoli vicepresidente nazionale Confapi. “Il nostro sistema pensionistico a ripartizione (con i contributi di chi oggi lavora si pagano le pensioni) si regge solo sul lavoro, quindi sull’industria e sullo sviluppo delle attività produttive. Intervenire sul lavoro e le politiche industriali è propedeutico a qualsiasi intervento pensionistico. Punti prioritari, che devono essere al centro dell’azione di governo sono: accesso al credito, semplificazione della burocrazia, cuneo fiscale, ritardi dei pagamenti sia da parte della pubblica amministrazione, che da parte dei privati”. Per fare qualche esempio “un imprenditore italiano ‘butta’ un mese all’anno in adempimenti burocratici effettuando 6 adempimenti in più di un suo collega tedesco e 7 in più di un inglese. Il nostro sistema di tassazione è tra i più elevati di Europa. In Italia il tax burden è di quasi 25 punti superiore alla media europea. Non solo paghiamo tante tasse, ma è pure complicato farlo. Evidenziamo soprattutto che il nostro cuneo fiscale è 10 punti oltre la media europea. Pensiamo infine ai ritardi di pagamento della pubblica amministrazione e tra privati. Le Pmi italiane subiscono un grave squilibrio finanziario poiché anche i tempi medi di pagamento tra privati arrivano a 180 giorni. Viene completamente disattesa la direttiva europea 2011/7/UE che stabilisce i tempi entro i quali le fatture devono essere regolate (60 e 30 giorni) e prevede sanzioni pecuniarie nel caso non vengano rispettati”.