Il 25 maggio il Presidente Casasco, in qualità anche di vicepresidente di CEA-PME, ha partecipato all’Executive Board della Confederazione europea delle PMI, in cui è stato illustrato l’imponente lavoro di proposte e lobbying svolto, negli ultimi mesi, da CEA PME per favorire i legittimi interessi della piccole e medie imprese.
Successivamente, insieme ad alti rappresentanti italiani e stranieri delle Istituzioni europee nonché di Associazioni imprenditoriali di ogni parte dell’Europa, si è dato vita ad un costruttivo confronto sul tema della semplificazione delle attività delle PMI, con particolare rilievo all’Iva intracomunitaria e al mercato unico.
Per quanto riguarda l’IVA intracomunitaria, la Commissione Europea sta preparando, nell’ambito del percorso che dovrebbe portare al Mercato Unico, un pacchetto di normeper favorire il commercio oltreconfine, in special modo l’e-commerce. Le PMI sono sostanzialmente d’accordo, ma esprimono legittimi dubbi, per esempio, sul fatto che la prevista revisione degli speciali parametri per le piccole imprese possa portare, anziché semplificazione, addirittura ad un aumento di costi per le aziende che esportano.
CEA PME, insieme ad altre importanti associazioni come EFIP (European Forum of Independent Professionals), FEPS (European Federation of Umbrella Companies) e ESBA (European Small Business Alliance) ha sottoscritto una lettera indirizzata al Primo Ministro olandese Rutte, a cui spetta la presidenza del Semestre europeo, in cui si propone uno schema di IVAper il commercio on line studiato ad hoc per facilitare le piccole e medie imprese,attualmente scoraggiate in questo settore da norme che favoriscono solo i grandi colossi tipo Google o Amazon.
Il presidente Casasco ha poi incontrato Kristalina Georgieva, Vice presidente della Commissione UE e Commissario al Bilancio e alle Risorse umane. Si è discusso di come far arrivare i fondi che l’Unione riserva a progetti di crescita e sviluppo delle PMIdirettamente alle imprese bypassando le banche che, soprattutto in Italia, attualmente non aiutano alla ripresa di un ciclo economico virtuoso e non consentono l’effettivo rilancio dell’economia del Paese che non può prescindere dalla piccola e media impresa. Sono state avanzate da Casasco alcune proposte, per esempio l’utilizzo diretto dei Confidi come destinatari dei fondi, che saranno poi sviluppate e articolate in successivi incontri.