Ad una prima lettura del testo del cosiddetto “Decreto legge sofferenze” appare chiaro che, ancora una volta, le banche hanno avuto la meglio sugli interessi degli imprenditori. “Trovo assurdo- ha commentato in una nota stampa il Presidente Casasco- che in un momento di stentata ripresa, in cui le PMI lottano ogni giorno per la loro sopravvivenza,
si possa pensare, a fronte di un lasso di tempo di soli sei mesi dal mancato pagamento della rata del mutuo, di confiscare capannoni e immobili strumentali agli imprenditori”. Confapi vuole che gli istituti creditizi tornino ad essere motori propulsori dell’economia e dell’industria sul territorio, supportando le PMI che sono la colonna vertebrale del nostro sistema produttivo.
“Ci opporremo in tutte le sedi a misure di questo genere – ha sottolineato Casasco - che rischiano di compromettere ulteriormente lo stato di salute delle nostre aziende.”