Mancati pagamenti del pomodoro agli agricoltori pari al 17% dell’importo complessivo per una somma di circa 20 milioni di euro. La denuncia di concorrenza sleale da parte di alcune aziende che non pagano regolarmente il prodotto arriva da Confapi Industria Emilia Romagna sulla base dei dati diffusi dalla OI (Organizzazione Interprofessionale) del pomodoro da industria del Nord Italia. "Ci stiamo attivando - annuncia il presidente regionale di Confapi Cristian Camisa - per tutelare le industrie virtuose aderenti alla nostra Confederazione dal modus operandi di imprese, industrie e Organizzazioni di Prodotto (OP) insolventi. Se necessario ricorreremo anche al Garante per la concorrenza e il mercato".
Confapindustria ha sollevato per prima e con forza la problematica, alla OI del pomodoro del Nord, a tutte le OP e le industrie aderenti chiedendo di assumere iniziative a tutela dei diritti lesi da comportamenti scorretti e in contrasto con le norme contrattuali. "Non arretreremo di un millimetro – continua Camisa – e continueremo questa battaglia per ristabilire quelle regole che dovrebbero essere sacrosante in un Paese civile: il lavoro va pagato senza se e senza ma. La filiera del pomodoro è un’eccellenza del territorio emiliano-romagnolo e potrà continuare ad essere competitiva, a livello internazionale, solo se tutti gli attori rispetteranno le regole. Noi ci impegneremo percorrendo tutte le strade possibili perché questo avvenga – conclude il Presidente Camisa - Le imprese virtuose sappiamo che Confapi Industria è al loro fianco".