Sostenere l’imprenditoria femminile, informare e formare le imprenditrici o aspiranti tali così da ridurre il tasso di “mortalità prematura” delle imprese gestite da donne che, in Campania, rappresentano circa il 23% delle attività territoriali, molte delle quali però non riescono a superare il primo triennio di attività.
È questo l’obiettivo del Progetto I.D.I.S.A. acronimo di “Informazione per le Donne Imprenditrici per lo Sviluppo Aziendale”, promosso e realizzato dal gruppo di lavoro “Donna e Impresa” della Consulta Regionale per la condizione della Donna (Regione Campania), gruppo coordinato da Valeria Barletta, già Presidente Confapi Giovani Campania, Vicepresidente nazionale GIC, imprenditrice casertana nonché Vicepresidente Vicario Confapi Caserta.
Un progetto che nasce per le donne e di cui le donne sono gli attori principali. Durante il corso le partecipanti affrontano diversi argomenti divisi in sette differenti moduli guidate da esperti professionisti del settore, spaziando dal concetto di “fare impresa” fino alle nuove opportunità di finanziamento per le iniziative imprenditoriali femminili per poi giungere al tema della “conciliazione vita/lavoro” e alle relative politiche aziendali, fino alla discussione di uno dei temi maggiormente ricorrenti: l’internazionalizzazione.
“Uno degli errori più frequenti commesso dalle imprenditrici – spiega Valeria Barletta – è quello di costituire delle aziende di cui loro stesse sono le uniche componenti; ciò significa addossarsi l’intero peso dell’apparato impresa e rischiare di non riuscire a gestire il tutto. Inoltre, la donna che si approccia all’imprenditoria non sempre possiede un background tale da permetterle di affrontare le sfide che le si parano davanti ed è questo uno dei motivi principali che ha portato alla luce il Progetto”.
Il corso è suddiviso in sette moduli che spaziano tra diversi temi afferenti al mondo imprenditoriale: da come fare impresa a quali sono gli adempimenti fiscali, dagli strumenti che agevolano le donne nell’attività imprenditoriale, come i fondi di garanzia, al tema dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, argomento quest’ultimo molto caro al Presidente Barletta. “Molto spesso – dice - la cattiva riuscita di un progetto imprenditoriale dipende da una ‘cultura di impresa’ errata. Basti pensare che l’imprenditore italiano ha una cultura strettamente legata alle Piccole e Medie Imprese, rappresentanti il 97% del tessuto imprenditoriale del nostro Paese. Sia ben chiaro che ciò non è una discriminante, anzi: è un punto di forza che bisogna preservare ma, d’altro canto, valorizzare; è necessario infatti imparare ad avere una visione d’insieme più ampia per raggiungere standard elevati come quelli delle nazioni europee a noi vicine, come la Germania dove si nasce Pmi ma crescendo si diventa anche multinazionale”. Presiede agli incontri anche Simona Ricciardelli, Presidente pro tempore della Consulta Regionale Femminile della Campania, memoria storica degli ultimi 50 anni degli eventi italiani e convinta sostenitrice dei valori delle donne e delle proposte che possano valorizzarne il pensiero.