Si allarga ed entra nella piena operatività il progetto, frutto di un accordo iniziale tra Confapi, Fiom-Cgil, Università di Roma Tor Vergata e Ebm (Ente Bilaterale Metalmeccanici costituito da Uniomeccanica e Fiom) siglato lo scorso anno che prevede l'assegnazione di borse di studio per i lavoratori metalmeccanici e per i loro figli. Anche l’Università degli Studi di Brescia ha aderito alla convenzione e si sono definiti i criteri di assegnazione e i membri del board tecnico-scientifico che valuterà le domande.
L’obiettivo primario è quello di aprire la strada a nuovi modelli di welfare attivo, spendendo bene i soldi di aziende e lavoratori. Si sostiene così il diritto allo studio tra i lavoratori e le loro famiglie che con redditi medio-bassi non sempre possono arrivare a studi e formazione universitaria, adottando modalità che premiano il merito, la volontà e le aspirazioni di giovani e lavoratori.
Sono infatti previste 160 borse di studio triennali per la frequenza di corsi di laurea, anche a distanza. Destinate ai lavoratori di aziende metalmeccaniche e ai loro figli, copriranno tutte le spese di iscrizione, vitto, alloggio e materiale didattico compreso.
"Il nostro obiettivo - spiega il presidente Maurizio Casasco - è di dare un'opportunità concreta, attraverso un welfare attivo vero e non solo a parole, ai lavoratori metalmeccanici e ai loro figli che non hanno le condizioni economiche, ma la volontà e il merito, per affrontare l'università e laurearsi. Stiamo lavorando per allargare e coinvolgere altri atenei in questo progetto e per dare un esempio pratico di come l'investimento in capitale umano può essere il vero antidoto alla crisi. È la dimostrazione - aggiunge - che la bilateralità può essere trasparente e fatta per il bene dei lavoratori e delle aziende, che potranno cousufruire di lavoratori più formati".
Qui il link del bando