A seguito di alcuni articoli apparsi sugli organi di stampa in questo periodo Assoconfidi ritiene necessario intervenire per fornire una corretta rappresentazione dell’attuale stato del sistema dei Confidi italiani prendendo le distanze da informazioni e contenuti assolutamente fuorvianti rispetto alla reale situazione. Assoconfidi è l’associazione a cui aderiscono le 7 Federazioni rappresentative del sistema dei Confidi italiani (Fedart Fidi, Federascomfidi, Federconfidi, Federfidi, Fincredit Confapi, Asscooperfidi, Creditagri Coldiretti) espressione delle principali Associazioni di rappresentanza delle imprese. Esso associa oltre 250 strutture, ossia la quasi totalità dei soggetti operanti sul mercato, che detengono complessivamente oltre 12,5 miliardi di euro di garanzie in essere, rilasciate su circa 33 miliardi di finanziamenti bancari a favore di oltre 1,2 milioni di micro piccole e medie imprese.
Da sempre il sistema contribuisce all’accesso al credito delle mPMI e in questa particolare fase della crisi ha supportato le imprese nella difficile transizione verso ripresa economica, risentendo peraltro esso stesso del credit crunch e della conseguente contrazione delle garanzie e dell’aumento delle sofferenze. Il sistema si è impegnato in un radicale processo di razionalizzazione che ha portato a una forte riduzione del numero delle strutture operanti e al contempo a un rafforzamento del sistema con 38 confidi vigilati dalla Banca d’Italia, aderenti alle varie Federazioni, e circa 200 confidi minori pienamente operativi. Rispetto a questi ultimi si sta attendendo da oltre cinque anni l’avvio dell’operatività dell’Organismo previsto dal Testo Unico Bancario – di cui attualmente si attende il via dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Organismo che è tenuto a regolarne l’attività e, per questa via, la razionalizzazione delle strutture attraverso l’uscita dal mercato di quelle non più operative.
Per favorire l’ulteriore efficientamento dei Confidi Assoconfidi ha proposto già da febbraio scorso un articolato progetto di autoriforma strutturale dell’intero sistema che ha trovato piena condivisione nel Parlamento (Legge Delega di riforma del sistema dei Confidi, n. 150/16) che non ha trovato attuazione attraverso i necessari provvedimenti da parte del Governo. Su questo è in discussione alla competente Commissione parlamentare un disegno di legge ad hoc. La riforma del Fondo Centrale di Garanzia, che entrerà in vigore nel 2018, è rivolta a sostenere l’accesso al credito delle mPMI intervenendo sul suo funzionamento sia attraverso i Confidi e anche attraverso il sistema bancario. La riforma rappresenta un importante passo verso la razionalizzazione della filiera e l’efficientamento del sistema della garanzia, che si pone l’obiettivo di orientare l’azione sempre più verso l’integrazione delle risorse e la sinergia tra i soggetti.
Per questo Assoconfidi ritiene utile riconfermare che durante tutta la difficile fase di crisi i Confidi si sono fatti carico di sostenere il mondo delle mPMI italiane, e oggi si propongono quali soggetti riformatori del sistema della garanzia. Riteniamo di primaria importanza sottolineare il ruolo centrale svolto nel supportare lo sviluppo economico e sociale del Paese e per creare valore a favore delle mPMI. Auspichiamo dunque che il percorso di evoluzione in corso, priorità assoluta per il sistema dei Confidi e – ancor prima – di quello imprenditoriale di cui esso è espressione, possa trovare concreta attenzione e attuazione da parte delle competenti Istituzioni, evitando una sterile e fuorviante disinformazione, soprattutto in questa fase di ripresa dell’economia.