"Le misure messe in campo dalla legge di Bilancio offrano gli strumenti necessari per rafforzare la competitività e la ripresa degli investimenti, così come per la semplificazione burocratica e l’innovazione". È l’appello fatto da Confapi, la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese Italiane che raccoglie oltre 83.000 imprese con più di 800mila addetti, nel corso dell’audizione sulla manovra presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Confapi, rappresentata dal vicepresidente Francesco Napoli, ha evidenziato che “la manovra proposta dal Governo contiene misure vincolate in parte dai 'paletti' di Bruxelles, dalla scarsità delle risorse nonché dall’approssimarsi del termine dell’attuale legislatura”. Ciononostante “è indispensabile per le aziende, per gli imprenditori, per i lavoratori e per gli investitori contare su poche regole certe e chiare che non vengano stravolte di volta in volta". L'auspicio da parte delle Pmi "è che le misure prese e da prendere vengano finalmente inserite all’interno di un organico e sistemico piano industriale che riguardi l’intero Paese”.
"Non possiamo non sottolineare - ha sottolineato Napoli - i pesanti fardelli che ancora gravano sull’intero sistema industriale, fatto per il 99% di Pmi, a partire dal carico fiscale che, oltre a ingessare l'economia, ci penalizza in termini di competitività. Alcuni provvedimenti poi, pur avendo obiettivi nobili, si sono tradotti in lacci e lacciuoli burocratici. Ci riferiamo, ad esempio, alla riforma del codice degli appalti, dove siamo ancora in attesa dell’emanazione completa delle linee guida con la conseguenza che l’intero settore delle costruzioni risulta paralizzato. O ancora, l’ultima riforma del codice antimafia che, nell’intento di razionalizzare le procedure per consentire una gestione virtuosa dei beni confiscati alle organizzazioni di stampo mafioso, si è tradotta in una norma che viene a penalizzare chi fa impresa".
Confapi ha anche espresso “preoccupazione per l’abbassamento della soglia dal 140% al 130% del super ammortamento per quanto riguarda Industria 4.0”. In tema di innovazione tecnologica, per la Confederazione “sarebbe strategico implementare la digitalizzazione del Paese, il wi-fi free e la banda larga per poterci così posizionare al pari degli altri Paesi industrializzati. Non raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale 2020, sarebbe un fallimento che l’Italia e le nostre Pmi non si possono permettere". Confapi si è detta anche "più che favorevole ad interventi che siano finalizzati a rilanciare e a mantenere il livello occupazionale promuovendo misure rivolte sia ai giovani, ma ha ribadito anche la necessità di stabilizzare il mercato del lavoro".
"Il ridimensionamento progressivo dell’Ace - ha aggiunto Napoli - noi aiuta le Pmi. La Legge di Bilancio 2017 e la successiva manovra correttiva hanno rivisto a ribasso le aliquote per il calcolo del rendimento nozionale del capitale proprio, fissandola all’1,6% per il periodo d’imposta 2017 e all’1,5% per il periodo d’imposta 2018. Una modifica di questo tenore, unita a una diminuzione dell’agevolazione fiscale, rischia di rendere eccessivamente complicato il calcolo dell’Ace, fino al punto di scoraggiarne l’utilizzo".