PER IL PRESIDENTE DI CONFAPI SERVE ESTENDERE L'ACCESSO AL CREDITO
Casasco: aiuti alle pmi senza rating
DI NICOLA CAROSIELLI
Sopperire alla carenza di cassa, garantendo l'accesso al credito a tutte le piccole medie industrie private che necessitano di aiuto in questa fase così delicata per l'economia italiana e mondiale. E questo il messaggio lanciato da Maurizio Casasco, presidente dell'associazione Confapi e vicepresidente della Confederazione europea della piccola e media industria privata. «Le pmi, da tutti sempre menzionate in qualità di vera ossatura del sistema, sono state in realtà non adeguatamente considerate nelle scelte decisionali economiche-finanziarie di un sistema che si fonda su esse», ha dichiarato a M F-Milano Finanza Casasco, evidenziando una serie di tematiche che stanno emergendo con vigore in questo momento storico. In primis le norme contenute nell'Ifrs 9 che dalle banche si riversano inevitabilmente sulla capacità di sostentamento delle imprese. In particolare, Casasco ha messo l'accento sulla necessità di garantire l'accesso al credito alle piccole medie imprese private in modo non eccessivamente discriminatorio. Il riferimento è al testo contenuto nel decreto Cura Italia in cui si fa riferimento un fondo che consente di erogare finanziamenti esclusivamente alle piccole medie imprese provviste di rating investment grade, una percentuale molto irrisoria che, secondo alcune stime non ufficiali potrebbe aggirarsi sotto la soglia del 10%. «E come se in ospedale entrasse chi sta bene lasciando fuori chi è sofferente» chiosa il presidente di Confapi, spiegando come «servirà il filtro bancario, che valuterà con attenzione chi possiede i giusti requisiti per ottenere il finanziamento, andando a studiare la storia dell'imprenditore e valutando i bilanci 2018 e 2019». «In questo momento di crisi il credito deve essere garantito a tutti per far ripartire l'economia, ovviamente cum grano salis». Accanto a questo tema, Casasco ha sottolineato poi l'esigenza di estendere il Golden Power: «Se ne discute ma oggi serve essere più veloci delle enunciazioni perché notiamo un prossimo arrembaggio sulle nostre industrie». Esistono «realtà della piccola e media industria privata che rappresentano delle vere e proprie eccellenze nel campo della manifattura, quindi in quanto tali da considerare strategiche, che potrebbero essere assaltate da player esteri». Questo tema, insieme a quello riguardo la necessità di neutralizzare la forza applicativa dell'Ifrs 9 (recepita lo scorso venerdì dalla Bce) per preservare la capacità di accesso al sistema del credito, sono stati del resto oggetto di un memorandum redatto con l'aiuto dell'avvocato Michele Briamonte, managing partner dello studio Grande Stevens, in qualità di consulente strategico, e presentato la scorsa settimana da Confapi al tavolo del Premier Giuseppe Conte e dei ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, con l'obiettivo di contribuire all'individuazione di soluzioni e proposte che rendano più resiliente il sistema produttivo e finanziario italiano. Una resilienza, ha concluso Casasco, che potrebbe arrivare anche dalla «capacità del governo italiano di riallacciare i rapporti con Washington, perché non possiamo omettere di guardare al Patto Atlantico, nostro riferimento strategico da sempre».