La segretaria generale della Cisl
Di Aldo Fontanarosa
 
ROMA Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl: le aziende possono licenziare il dipendente che rifiuta di vaccinarsi?
 
«Se una legge non stabilisce l'obbligo di vaccinarsi, allora nessun datore di lavoro può arbitrariamente decidere il licenziamento. Ma una legge ad hoc servirebbe, eccome: è urgente e opportuna, visto il numero dei morti che contiamo ogni giorno».
 
La legge per ora non c'è. E se il dipendente non vuole vaccinarsi mentre l'impresa considera indispensabile il vaccino, litigare sarà inevitabile.
 
«Bisogna evitare liti e carte bollate. A marzo, in un clima responsabile, le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati hanno raggiunto un ottimo accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che è tuttora un'arma valida contro il Covid-19. Propongo di ripercorrere quel cammino di dialogo tra le parti sociali, nel privato come nel pubblico impiego. Gli accordi però sono la strada per prevenire i conflitti. Sono poi le istituzioni che si devono assumere le loro responsabilità. Il Parlamento legiferi subito».
 
In attesa della legge bisognerebbe valutare caso per caso quando un lavoratore non vaccinato rischia davvero di contagiare gli altri.
 
«L'aggressività del Covid-19 ci ha più volte dimostrato che nessuno è esente dal possibilecontagio. La vaccinazione dunque dovrebbe essere obbligatoria per tutti. Chi vaccinare prima? Il rischio è più nitido quando un dipendente è a contatto con il pubblico. Nella sanità innanzitutto, dove si è già cominciato con la vaccinazione. Ma, mi chiedo: l'autista di un bus pubblico o privato può evitare la vaccinazione se trasporta decine, centinaia di persone al giorno? L'insegnante, la cassiera di un supermercato, il bancario, i lavoratori postali possono evitare il vaccino? È doveroso assumerlo».
 
Quindi lei e gli altri leader sindacali vi preparate a chiedere l'obbligatorietà dei vaccino?
 
«Come hanno ben sottolineato Papa Francesco e il presidente Sergio Mattarella, voci chiare nella confusione che regna, ognuno deve fare la sua parte in questa battaglia».
 
Sembra di capire che il fronte sindacale non sia così unito nella richiesta di obbligatorietà. Che cosa altro farà la Cisl, intanto?
 
«Favoriremo le vaccinazioni in aziende, fabbriche, uffici. Inoltre datori di lavoro e sindacati daranno vita spero a una campagna di informazione che l'intero sistema dei media a partire dalla Rai dovrebbe sostenere. Facciamo anche nostra la proposta del presidente di Confapi la piccola e media impresa perché entrino in campo procedure accelerate utilizzando perforo i medici del lavoro. Il fattore tempo essenziale impone di mettere in sinergia la sanità pubblica e quella privata. Per questo avevamo chiesto nella legge di Bilancio e ribadiamo ancora: va assunto personale nella sanità, adesso».