L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME CHIAVE PER IL FUTURO

Il 12 giugno il Messaggero Veneto ha riportato l'ambizioso progetto promosso da Beantech, Brovedani, Lima corporate e Danieli Automation per una piattaforma di intelligenza artificiale che farebbe da volano allo sviluppo digitale, nel territorio, del settore manifatturiero e non solo. Purtroppo, la proposta, cofinanziata dalla nostra Regione, pare essersi arenata al Ministero dello sviluppo economico (Mise). Eppure, questo stop è in assoluta controtendenza con quello che dovrebbe fare ora l'Italia per uscire dalla crisi, almeno secondo i protagonisti del digitale e dell'impresa che si sono confrontati online nell'incontro "Le frontiere della tecnologia e il futuro dell'Italia" svoltosi il 31 maggio. Si sono alternati nella discussione il vicepresidente di Google, Fabio Vaccarono, l'amministratore delegato di Illimity, già Ministro dello sviluppo economico e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, il presidente della Confederazione italiana della piccola e media industria privata (Confapi), Maurizio Casasco, il presidente della Confederazione nazionale coltivatori diretti (Coldiretti), Ettore Prandini, e il presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, Stefano Zamagni. Dalla tavola rotonda virtuale, organizzata dall'Università Popolare Trentina assieme a importanti associazioni, tra le quali la Rete d'imprese Da Vinci IoT, emergono cinque passaggi chiave per la trasformazione digitale dell'Italia:

  1. Prendere consapevolezza del grave ritardo tecnologico

  2. Investire nella Formazione e nella ricerca sulle Deep Tech

  3. Sviluppare l'Intelligenza Artificiale (IA)

  4. Creare una rete intelligente tra le Piccole e medie imprese (PMI), anche con l'estero.

  5. Accelerare l'euro digitale

  1. Sul primo punto concordano il vicepresidente Google e l'ex ministro Passera. Il primo ricorda che seppure in un anno l'Italia abbia recuperato cinque anni di arretratezza digitale e l'utilizzo della rete da parte degli italiani si sia incrementato del sessanta per cento, rimane però in venticinquesima posizione su ventotto nazioni europee nell'adozione di tecnologie digitali. Un altro Paese mediterraneo, la Spagna, è nettamente più avanti dell'Italia e questo farà la differenza nella resilienza e ripresa del settore turistico.

  2. Il presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, quello di Confapi e Coldiretti sottolineano l'importanza della formazione: sin dal primo grado, l'istruzione è fondamentale per la cultura digitale e la classe dirigente di domani. L'importante, aggiunge Zamagni, è non parlare di alternanza scuola e lavoro, bensì di convergenza: il lavoro non deve essere l'alternativa alla scuola, devono invece convergere secondo il principio aristotelico di conazione, dove la conoscenza è «posta al servizio dell'azione e l'azione non può essere esercitata se non su una previa base di conoscenza». Per la scuola - auspica Corrado Passera -, i fondi dal Recovery Plan devono venire utilizzati per innovarla, investendo in iniziative profit e non profit per decuplicare, così, il numero dei posti. Infatti, secondo l'attuale l'amministratore delegato di Illimity, «utilizzare i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per scatenare energie del privato e del privato no profit può portare a risultati enormemente più ampi». Il presidente Confapi aggiunge l'importanza di investire nella collaborazione tra ricerca universitaria e industriale nel settore delle Deep Tech, che rappresentano quelle tecnologie innovative e di frontiera che incidono profondamente sulle nostre vite e sulla società.

  3. È Fabio Vaccarono di Google ad evidenziare come «le grandi economie europee oggi hanno capito molto più di noi che l'IA rappresenta una grande opportunità per tutti» e offre troppi vantaggi per non essere anche promossa per le Pmi, che rappresentano il tessuto produttivo sul quale si regge il nostro Paese.

  4. L'utilizzo di una rete intelligente tra imprese è alla base della ripresa per fare sistema, anche con le ambasciate - aggiunge il presidente Coldiretti con una stupefacente visione tecnologica -, che da luoghi di rappresentanza possono diventare così servizi tecnici di conoscenza dei mercati, attraverso l'analisi di una molteplicità di dati, per indicare al meglio come penetrarli.

  5. Infine, Corrado Passera ci allerta che il ritardo tecnologico non deve assolutamente gravare sull'introduzione dell'euro digitale: esisterebbe altrimenti il rischio che altre valute istituzionali digitali si impongano a livello globale e ci indeboliscano, così, a livello geopolitico. Avere seguito in veste di referente scientifico un simile incontro, per poi ritornare alla realtà della cronaca regionale, porta il sapore di un piccolo mondo antico capovolto: una lungimirante proposta innovativa viene dal nostro territorio e uno Stato, che ha un'incredibile urgenza di innovazione, pare bloccarla.