C'è un Italia che investe e corre a dispetto di crisi economiche e sanitarie, fatta di imprese impegnate a progettare e costruire un futuro che ha nei giovani, nel territorio e nell'innovazione i cardini dello sviluppo. Sono questi i tre ambiti in cui si è declinato il progetto "L'Italia che verrà", lanciato lo scorso giugno da UnipolSai per selezionare aziende italiane con una storia esemplare da raccontare. Una prima edizione supportata dal Gruppo 24 Ore come media partner e in collaborazione con Nomisma, Confapi e Jakala culminata ieri nella premiazione a Bologna, nello scenografico spazio "Cubo" di Unipol. Della settantina di case history candidate, 15 sono state selezionate dalla giuria e tre si sono aggiudicate il primo premio: per la categoria "giovani" Jobiri, il primo digital career advisor, consulente di carriera su intelligenza artificiale che supporta h24 i giovani a trovare un lavoro e le istituzioni a trovare il candidato ideale, con 7omila giovani già inseriti nel mercato in4o giorni dal primo contatto, contro gli oltre 4 mesi di media del settore; per la categoria "innovazione" ha vinto il progetto "Smart" di Stommpy, realtà reggiana che ha trasformatole protezioni industriali antiurto, i dispositivi paracolpi, in sensori connessi su cloud per monitorare la sicurezza in fabbrica; infine, per l'ambito "territorio", il premio è andato a Falck Renewables (la costola per le energie green nata dallo storico marchio dell'acciaio) con il progetto di lending crowdfunding "Landolina" che ha permesso di realizzare un parco agrivoltaico di 22 ettari che genererà 2oGWh di energia rinnovabile, il fabbisogno di 5mila famiglie. La volontà di Unipolsai di far emergere storie aziendali virtuose dal tessuto produttivo tra prezzi incandescenti, componenti contingentati e organici ridotti all'osso dalle quarantene al di là dei dati ufficiali sulla forte ripresa in atto nel Paese, ha un suo contraltare nell'Osservatorio Controvento, lanciato nel 2019 dal centro studi Nomisma (panel delle aziende italiane con fatturato e margini in crescita costante nei tre anni ben oltre la media dei concorrenti) ed è stato suggellato ieri da Claudio Domenicali, AD di Ducati. «Il clima di sfiducia è svanito già dopo la prima ondata Covid, con la chiusura della fabbrica tra marzo e maggio 2020 racconta Domenicali da allora stiamo mietendo i migliori risultati della nostra storia, con il record di vendite 2021, quasi 6omila moto, e un portafoglio 2022 impressionante. Reggiamo l'ottovolante dei mercati perché siamo entrati nella pandemia con un assetto solido e capitalizzato e possiamo far leva sul Made in Italy (in cui includo gli atenei) che ci permette di fare qualità e innovazione continua». «Siamo in un momento magico, per la prima volta in 20 anni il nostro Paese guida la crescita in Europa conclude Lucio Poma, capo economista Nomisma abbiamo un primo ministro autorevole e ora che la competizione è più complessa del passato sono le filiere italiane a potersi giocare la miglior partita».