Durante la visita alle tre sedi si è parlato di digitalizzazione e internazionalizzazione del tessuto produ­ttivo italiano

Che il ministro degli Esteri fosse atteso non era certo una sorpresa per la Galba, la Omal e la Omsi trasmissioni, le tre aziende visitate ieri da Luigi Di Maio. A sorprendere però ci ha pensato lo stesso esponente del Governo Draghi, che dinanzi agli imprenditori «si è posto con grande umiltà, con voglia di ascoltare e capire le nostre necessità - sottolinea Amedeo Bonomi, ceo della Omal, specializzata nella lavorazione e produzione di valvole a sfera. ll suo atteggiamento sembrava volesse dire "siete voi imprese a potermi e dovermi dire come posso aiutarvi,  un approccio che ho apprezzato moltissimo».

 

Impressioni

Ma Di Maio ha fatto una buonissima impressione anche nella sua visita, durata circa  un’ora, alla Galba di Cellatica (lavorazioni meccaniche ad  alto  contenuto tecnologico). «Non esagero se dico che è stato folgorante - commenta il titolare dell’azienda Enrico Baiguera - Non solo si è dimostrato molto preparato, sia da un punto di vista della conoscenza delle dinamiche del lavoro sia ovviamente di quelle dei mercati internazionali, ma al contempo si è posto nei nostri confronti con atteggiamento costruttivo, propositivo e ricettivo alle nostre proposte». Perché, stando alle parole di Bonomi, «il ministro ha voluto confrontarsi direttamente con il territorio per misurare l’azione del suo dicastero, per saggiare la validità delle azioni e studiare le future mosse». In quanto titolare del ministero degli Esteri, lo sguardo di Di Maio è inevitabilmente rivolto fuori dai confini nazionali. Tutte e tre  le realtà visitate vivono infatti di rapporti commerciali con i Paesi stranieri (a seconda delle realtà il peso dell’export sui ricavi oscilla tra il 70 e il 90%), sebbene siano in larga parte i Paesi dell’Unione Europea i principali destinatari delle merci made in Brescia. «Si prenda per  esempio il caso della Cina, dove abbiamo aperto uno stabilimento - evidenzia Renato  Soncina, titolare  della Omsi trasmissioni (sede a Roè Volciano e cuore della produzione a Prevalle, specializzata nella produzione di unità di  trasmissione  di potenza ). Negli ultimi tempi, a causa del protezionismo del Governo del Dragone, è difficile commerciare. Vendiamo i nostri prodotti solo quando dal mercato asiatico viene richiesta una qualità superiore dei prodotti. Il nostro modo di lavorare e ciò che vendiamo hanno infatti ancora grandissimo appeal».

 

La scelta

La visita di Di Maio ad aziende di medie dimensioni (tra i 70 e i 95 milioni di euro di fatturato) e votate all’internazionalizzazione non è perciò stata casuale. Già l’anno scorso venne lanciato il Patto per l’export per spingere le realtà italiane ad avventurarsi nei mercati  mondiali. Una volontà che il Governo guidato da Mario Draghi ha più volte ribadito, un preciso intento che vuole portare la bandiera tricolore nelle principali piazze commerciali extraeuropee. «È infatti qui che abbiamo più bisogno di un aiuto - conferma Baiguera -. La presenza del ministro Di Maio ci rasserena e ci spinge a proseguire lungo la strada intrapresa». Internazionalizzazione, digitalizzazione dei processi e innovazione di prodotto sono infatti le caratteristiche che in questi anni hanno fatto del Bresciano uno dei motori dell’Italia che produce. Ma la crisi post pandemica prima e il caro energia poi hanno messo in difficoltà l’intero panorama economico nazionale. «Con il ministro abbiamo parlato anche dei rincari dei prezzi dell’energia- conferma Soncina -. Ci è stato assicurato che qualcosa verrà fatto per provare a porre rimedio a questo enorme problema che mina tutto il sistema».