Confapi, la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria, scende in campo per chiedere al Governo di far fronte al caro bollette, prodotto dalla crisi del mercato causato dalla guerra in Ucraina. Per gestire il caro bollette, secondo l'Associazione Confapi Sanità, si potrebbe far ricorso ai 17 terawatt/ora prodotti da fonti rinnovabili. La proposta, avanzata attraverso Alessandro Ridolfi (rappresentante nazionale delle case di cura e delle cliniche private e convenzionate) e da Mariastella Giorlandino (rappresentante nazionale laboratori e poliambulatori privati e convenzionati e Amministratrice della Rete Artemisia Lab), nasce dalla necessità di un intervento delle Istituzioni per un problema che rischia di mettere in ginocchio le strutture sanitarie private. Al riguardo, la dottoressa Giorlandino ha sottolineato che «le strutture sanitarie private non possono permettersi il lusso di ridurre i consumi energetici per fare fronte al rincaro delle bollette, perché erogano servizi sanitari a tutela della salute dei cittadini, quindi a salvaguardia di un diritto fondamentale dell'individuo, costituzionalmente tutelato». Confapi ritiene dunque che occorra un intervento del Governo per calmierare i costi energetici, così da impedire la chiusura o la drastica riduzione dell'erogazione delle prestazioni sanitarie da parte delle strutture sanitarie private.