La beffa Fondi per le mascherine: accolte solo 3151 domande
In un secondo assegnati 50 milioni

Pipia e Strati a pagina 11

Click day, in un secondo assegnati 50 milioni Confapi: «Uno scandalo»

Denuncia della Piccola e media industria di Padova: «Una beffa, vince chi arriva primo»

Erano i rimborsi per i dispositivi di sicurezza: accolte solo le prime 3.151 domande su 194.175

IL CASO

PADOVA Quante cose si possono fare in un secondo e 46 millesimi? Poche, pochissime. Nemmeno bere un bicchiere d'acqua. Cronometro alla mano, però, è questo il tempo impiegato virtualmente per assegnare 50 milioni di euro previsti dal bando "Impresa Sicura" di Invitalia, agenzia del Ministero dell'Economia specializzata negli investimenti per lo sviluppo delle imprese. A denunciarlo con rabbia è la Confapi padovana: «In Italia le domande accolte sono state 3.151, le aziende escluse 190 mila. Avevano presentato progetti per oltre un miliardo» scrive la Confederazione italiana della piccola e media industria privata. E il presidente Carlo Valerio alza la voce: «È un nuovo record avvilente. Possibile che le misure destinate alle imprese siano gestite in questo modo?».

LO STUDIO "Impresa Sicura" è il bando di Invitalia rivolto alle aziende che vogliono chiedere un rimborso delle spese sostenute per l'acquisto di dispositivi di protezione e per mettere in sicurezza il luogo di lavoro. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha analizzato i numeri del bando e ora punta il dito sul modo di gestire le risorse da parte dello Stato. Le domande presentate attraverso il "click day" sono state nel complesso 194.175. Di queste, solo 3.151 (1'1,6%) sono state accolte. In chiave padovana, sono state 80 le domande ammesse su 1.013 presentate per un importo complessivo di poco superiore al milione di euro. «Il bando ha dato i numeri, letteralmente attacca Valerio -. La scelta è stata fatta con la bizzarra lotteria del click day: chi prima schiaccia il bottone prima vince, ed entro 1'11 giugno potrà presentare domanda effettiva di rimborso. La prossima volta alle imprese converrà partecipare direttamente alla Lotteria di Capodanno, almeno lì gli importi sono più alti rispetto a una tombola ridicola come questa, che non fa altro che generare amarezza e disillusione in chi partecipa».

L'ATTACCO Questa è la premessa, poi c'è l'attacco frontale: «Cos'ha nella testa chi è al governo e annuncia l'arrivo di risorse con grandi strombazzamenti, per poi uscirsene con bandi del genere? Ci aspettiamo che l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, già Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, faccia chiarezza su quanto accaduto. Uno Stato serio incalza Valerio prima studia la reale entità dei fabbisogni e poi stanzia risorse adeguate a soddisfarli».

IL MECCANISMO Entra nel merito delle procedure il direttore di Confapi, Davide D'Onofrio: «Noi conosciamo il meccanismo alla base dei vari click day, che premia chi clicca per primo. Proprio perché lo conosciamo ci siamo attrezzati per agevolare le nostre aziende nel momento della partecipazione e abbiamo raccolto risultati superiori alla media nazionale. Ma non è questo il punto, perché non possiamo non evidenziare come la questione abbia assunto contorni allarmanti. Il problema, infatti, è che i 50 milioni di euro stanziati sono spariti in poco più di un secondo e per completare la domanda bisognava compilare tre campi codice fiscale dell'impresa, codice fiscale del legale rappresentante e importo in euro. Senza dimenticare chiude il direttore che, nonostante siano decine i miliardi stanziati per fronteggiare l'emergenza, Impresa Sicura è stata finanziata togliendo risorse al Bando Isi Inail. Era davvero utile?».

Gabriele Pipia