Le associazioni di categoria: l'economia è in ginocchio
Delpiano: cantieri bloccati. Bolognese: basta restrizioni
«L'ecobonus? Sarebbe potuto essere un grande impulso per le imprese edili, invece siamo molto critici», avverte Giorgio Delpiano, presidente di Confapi Sardegna. «Ci sembra che ancora una volta l'enfasi sui proclami sia molto maggiore dell'efficacia concreta che potranno avere queste misure, dell'aiuto reale per le nostre attività in ginocchio». Partono da oggi una serie di provvedimenti chiave messi in campo dal Governo per rilanciare l'economia investita dallo tsunami coronavirus, ma la sensazione diffusa è che in fin dei conti ci saranno meno benefici e vantaggi e più burocrazia e adempimenti.
L'ecobonus
«Prendiamo l'esempio dei 25mila euro», prosegue Delpiano, «un prestito garantito dallo Stato, ma averlo non è stato per niente facile, perché le banche sono comunque entrate nel merito, e la platea dei soggetti che ne ha usufruito è stata ridottissima. Per l'ecobonus, a parte il fatto che questo no% genera equivoci, per le piccole imprese sarà impossibile gestire un credito d'imposta così alto. Cioè, si sta facendo un'operazione adatta alle grandi aziende, penso a Eni e Enel, che si sono già organizzate, ma le piccole, quelle sarde, resteranno a guardare. Inoltre, devo dire che ci sono un sacco di lavori fermi, in attesa di capire se e come si potrà usufruire di questo strumento cervellotico. Dunque, oltre al danno la beffa: non solo non sta creando domanda, ma la sta bloccando».
Gli acquisti cash
Dice Roberto Bolognese, presidente regionale di Confesercenti, a proposito della lotta al contante ingaggiata dall'esecutivo: «Innanzitutto abbiamo necessità di meno restrizioni e lacciuoli, non di altre spese e complicazioni. Poi, è ora di finirla con lo stereotipo "commerciante uguale evasore fiscale": chi non batte lo scontrino è una mosca bianca, qualcuno veramente senza arte né parte. L'evasione non si annida nel piccolo commercio, la merce è tutta fatturata. Io sono convinto che invece si debba agire sugli incentivi al consumo corretto, ad esempio mettendo nello scontrino una quota parte detraibile, come avviene per le spese sanitarie». Aggiunge Bolognese: «Non demonizziamo il contante, se le commissioni del Pos sono esorbitanti, io mi sto riducendo a fare daintermediarie alle banche».
Il turismo
Anche riguardo al bonus vacanze, si registrano diverse perplessità. «Come complicarci ulteriormente la vita», sottolinea Nicola Napolitano, presidente Faita-Federcamping, «è una misura confusa, non si capisce a cosa dà diritto per il cliente e come noi possiamo recuperare le risorse, non è attraente, non stimolala domanda (che resta nulla o bassissima) e non lo sta chiedendo nessuno. Il settore del turismo, tutto quanto, è quello che ha sofferto maggiormente per la pandemia, e allo stesso tempo è quello per cui si sta facendo di meno. Evidentemente non è considerato strategico». Per Assoturismo-Assohotel Confesercenti «il bonus vacanze a oggi sembra essere un'occasione persa: l'importo è ridotto, è difficile accedervi e genera incertezze per le imprese. Secondo un sondaggio che abbiamo condotto con Swg, a metà giugno solo 2 vacanzieri su io erano interessati a usarlo. Tra app, Spid, Dis, Isee e QR in tanti rinunciano».
Cristina Cossu