LA LETTERA
 
ROMA «Le imprese, mai come in questo periodo, hanno bisogno dell'aiuto delle banche e del loro sostegno: banche forti e strutturate che le sappiano sostenere concretamente, senza debolezze o fughe, che lo sappiano fare con strutture snelle e reattive alle richieste delle imprese, che siano competitive nei costi e che quindi non scarichino sui clienti le loro inefficienze economiche o perdite. Ubi Banca è stata ben gestita ed ha saputo resistere alle varie crisi diventando uno dei principali player del Paese. Proprio per questo riteniamo che il percorso debba proseguire e vediamo con molto favore la creazione di un campione nazionale come quello che Intesa Sanpaolo sta cercando di costruire». È quanto si sottolinea in una lettera dei vertici dell'associazione delle piccole e medie imprese di Apindustria Brescia, che si schiera a favore dell'Ops lanciata da Intesa su Ubi. «Crediamo altresì che anche Ubi si rafforzerebbe all'interno di una nuova realtà che non avrebbe rivali in Europa e che, rimanendo italiana, saprebbe fronteggiare con autorevolezza la competizione globale», scrivono il presidente di Apindustria Brescia, Douglas Sivieri, e la giunta di presidenza. I vertici dell'associazione sottolineano che «non è nostro interesse valutare la congruità economica dell'Ops: questo spetterà ai soci. Siamo, però, uno degli stakeholder del territorio e abbiamo, ovviamente, a cuore gli interessi dei nostri associati se non altro per i risvolti che questa importante partita potrà avere per le nostre pmi. Le imprese hanno bisogno di campioni patrimonialmente forti». Ieri le azioni Ubi Banca consegnate all'Ops hanno raggiunto e superato quota 1% (1'1,072% per l'esattezza): era il quinto giorno dall'avvio dell'offerta. L. Ram.