Colaci (Confapi): «Così molte chiuderanno»
Il caso
Un altro ostacolo, un paradosso, si abbatte sulla vita delle case di riposo, le realtà più fragili in tempi di emergenza sanitaria. Sono sempre meno le compagnie di assicurazioni che accettano di stipulare polizze con le Rsa, che per legge devono averle sia per la struttura che per i propri operatori. Il
rischio è che molte Residenze sanitarie assistenziali siano costrette a chiudere, con gravissimi conseguenze dal punto di vista sociale, ma anche economico ed occupazionale in un momento così difficile. «Questa situazione che mette a repentaglio l'operatività di molte strutture nuovamente impegnate con il Covid-19, oltre ad obbligare gli operatori a rivolgersi addirittura a compagnie straniere per ricevere le coperture adeguate». A denunciare la situazione è Michele Colaci, vicepresidente di Confapi Sanità e componente del consiglio direttivo di Api Sanità Torino. La legge 24/2in obbliga l'assicurazione per la responsabilità civile professionale medica per tutte le strutture pubbliche e private e per il personale medico. «E il paradosso sta proprio qua: lo Stato ci rende obbligatoria l'assicurazione, mentre le compagnie possono rifiutarsi di assumere il rischio, proprio come sta capitando in questi giorni». La norma, ad oggi, non è ancora chiara e mancano i decreti attuativi che dovrebbero stabilire i requisiti minimi delle polizze; soprattutto, non c'è alcun «obbligo a contrarre» da parte delle compagnie. «Questa assenza continua Colaci rischia di relegare l'imposizione di un'assicurazione a una sorta di dichiarazione di principio. E la situazione sta determinando il progressivo abbandono delle compagnie assicurative del mercato del rischio della responsabilità sanitaria». Da qui, l'appello alle istituzioni, alla Regione e al Governo, perché si facciano portavoce della problematica davanti alle compagnie: «Abbiamo più volte conclude il presidente di Confapi sollevato il problema delle polizze assicurative per le Rsa, senza tuttavia ottenere risposte adeguate. E una grave negligenza da parte delle istituzioni. A causa di questo vuoto legislativo, a breve, molte strutture non saranno coperte da ogni rischio riguardante le pandemie e saranno costrette a chiudere con una notevole perdita di valore economico e occupazionale per tutto il comparto». G. Ric.