L’analisi di Confapi
La crisi dei container si abbatte sull'industria specie verso gli Usa
Il deficit di container sul mercato mondiale, ma in particolare negli Stati Uniti, sta pesando gravemente anche sulle esportazioni dell'industria regionale oltremare, con speciale riguardo al settore del mobile-arredo verso il Nordamerica. Il problema è sorto alla fine del 2020 e si è aggravato in questi primi due mesi del 2021 pare proprio a seguito del Covid-19 che ha diffusamente toccato — almeno così si dichiara — i portuali di tanti scali nel mondo. «L'effetto — dichiara in una nota Denis Durisotto, presidente del Gruppo trasporti e logistica di Confapi Fvg — si è tradotto in un quasi azzeramento nella disponibilità dei container e, per converso, di navi porta container nonché in una esponenziale crescita del prezzo dei noli, saliti ad esempio, sulla tratta Shanghai-Trieste dai 700 dollari precrisi ai 4.600 attuali. Altre tratte come quelle dai porti europei allo scalo di New York sono addirittura impraticabili, perché congestionate e vengono dirottate su Norfolk». «Per una spedizione da Trieste o La Spezia agli Stati Uniti — dichiara, poi, Valter Pevere della Pevere trasporti e spedizioni srl — un booking eseguito oggi permetterà le operazioni di carico appena nella prima settimana di aprile. Purtroppo, al momento non si intravedono rapide soluzioni a livello mondiale». Per entrambi gli operatori non ci sono precedenti di pari gravità da quando si è adottato questa tipologia di trasporto intermodale. Ma gli effetti si allungano ora pesantemente sul sistema manifatturiero regionale. Le industrie friulane, specie quelle del mobile arredo, che hanno gli Usa come uno dei principali mercati di riferimento, stanno bloccando le spedizioni.