Intervista a Carlo Marino
Il presidente:" Ormai non si può pensare limitatamente al proprio orticello"
Giorgia Tabbita
Da settant'anni al fianco delle piccole e medie imprese italiane, Confapi tutela e promuove a tutti i livelli i loro reali interessi, valorizzandole grazie ad un dialogo costante con il Governo e le Parti Sociali, attuando iniziative - e programmi per favorire lo sviluppo economico del Paese e creando una rete con le organizzazioni e le istituzioni nazionali ed europee. Un'azione che, in modo capillare, coinvolge tutto il territorio italiano, da nord a sud. Proprio a sud abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il Presidente della delegazione Confapi Industria Puglia Carlo Marino.
Presidente, quanto è ancora presente il divario tra Nord e Sud in termini di crescita del numero di imprese in Italia?
"Sempre di più, purtroppo. La pandemia ha accresciuto i divari territoriali, di genere, di età e fra i settori produttivi, ma il digitale è la leva per ridurli. È proprio l'utilizzo delle nuove tecnologie che consentirà di limitare le differenze tra piccole e medio-grandi aziende, contribuendo a sostenere la governance delle imprese manifatturiere a conduzione familiare, agevolando il recupero delle aziende dei servizi, più tartassate dal Covid. Ma c'è ancora molta strada da fare: per i due terzi della manifattura italiana, gli strumenti messi in campo e le grandi opportunità offerte dalle tecnologie non sono ancora all'ordine del giorno".
Da più di un anno l'intera nazione si è fermata, andando ad incidere non solo sul fatturato dell'intero comparto industriale ma, soprattutto, sulle vite degli imprenditori. Ad oggi, essendo lei in primis imprenditore, quali crede siano le conseguenze di questa chiusura forzata in una regione come la Puglia?
"Le conseguenze sono terribili, sia per il nostro ruolo pubblico di imprenditori che sotto il profilo strettamente personale. Sin dall'inizio della crisi, a costo di enormi sacrifici, abbiamo fatto il possibile per salvaguardare le nostre aziende e la forza lavoro. Ora ci sono dei timidi segnali di ripresa: nei primi quattro mesi del 2021 in Puglia sono stati attivati 6.726 rapporti di lavoro dipendenti, al netto delle cessazioni, a fronte del saldo negativo di 19.839 unità registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Di sicuro un miglioramento netto, ma che non può essere neppure lontanamente paragonato ai numeri pre-crisi: i segnali di ripresa sono ancora deboli se rapportati all'anno 2019 — e dunque prima della pandemia — quando tra gennaio e aprile erano state ben 45.692 le assunzioni. Per rimettersi in cammino non basterà la buona volontà degli imprenditori. Servono interventi chiari e tempi certi".
Come si può rilanciare il turismo estivo? Con quali e quante risorse? E, soprattutto, dove attingerle?
"Restiamo nell'ambito della domanda precedente. Bisogna saper utilizzare, innanzitutto, i ristori messi a disposizione localmente. Profittando, del pacchetto di sei delibere regionali che puntano alla ripartenza del settore culturale e turistico della Puglia. Tra gli interventi è importante l'approvazione delle nuove misure 'Custodiamo il Turismo i n Puglia 2.0' e 'Custodiamo la Cultura in Puglia 2.0', che seguono ai ristori già erogati da Pugliapromozione nei mesi scorsi per 18 milioni di euro nel complesso. Al sostegno alle micro, piccole e medie imprese che operano nell'ambito della filiera del turismo è destinato un ulteriore budget pari a circa 26 milioni di euro, mentre ammontano a sei milioni di euro le risorse dedicate alla filiera della Cultura. Si tratta di una sovvenzione diretta a fondo perduto, calcolata in percentuale (dal 35 fino al 65 per cento) sulle perdite di fatturato o dei corrispettivi registrate nel 2020-2021 (da settembre a gennaio) rispetto al corrispondente periodo 2019-2020".
Mantenere un rapporto sinergico con gli altri stati. Priorità o fattore secondario?
"È un fattore assolutamente prioritario. Ormai non si può pensare limitatamente al proprio orticello. L'economia è e sarà sempre più globale. Entro il 2030 l'Italia potrebbe colmare il gap di crescita con il resto d'Europa, a condizione che vengano sfruttate appieno le risorse messe a disposizione da Next Generation EU: sono queste, ad esempio, le previsioni di Prometeia, società di consulenza, sviluppo software e ricerca economica per banche, assicurazioni e imprese”.
Secondo un rapporto pubblicato dall'azienda, nel 2030 il PIL italiano potrà segnare un balzo di oltre dieci punti percentuali rispetto al 2019, con una crescita media nei dieci anni vicina al 2%. Un balzo che avverrà, avverte l'azienda, soltanto con un utilizzo efficiente dei fondi del Next Generation EU, accompagnato da riforme e da un salto di qualità in termini di produttività".
Confapi ha collaborato nella realizzazione del protocollo per le vaccinazioni anti Covid nelle aziende pugliesi. Quanto creda sia importante immunizzare il personale degli ambienti di lavoro per evitare la diffusione del virus?
"E una scelta fondamentale e irrinunciabile. In questo modo otterremo l'immunizzazione di chi è esposto al rischio, mettendo in sicurezza i sistemi aziendali per evitare che siano colpiti dalla malattia e quindi che siano messi in condizione di non poter operare”.
Ogni anno sempre più giovani "fuggono" dal sud per realizzarsi lavorativamente al nord. Mancanza di una formazione adeguata, di opportunità lavorative...ci sono dei progetti in atto per cercare di rendere il sud "attraente" anche da questo punto di vista?
"Noi siamo pronti a mettere in campo tutta la nostra forza e il nostro entusiasmo per mettere in campo nuove idee anche come Confederazione. E' giusto, però, al tempo stesso invogliare tutti i giovani a creare nuove opportunità e a sfruttare quelle esistenti: penso a incentivi come "Resto al Sud", che sostengono la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria). Il piano è rivolto a chi ha un'età compresa tra i 18 e i 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro".