Cordua: «È emerso un picco dei tentativi di agganciare le aziende in crisi»

La ripresa c'è, ma non è tutta rose e fiori. I dati parlano di una Lombardia in grande spolvero, con le sue imprese, sui mercati internazionali. E tuttavia, fra spinte all'inflazione, materie prime fuori controllo e allarmi sulla liquidità, le incognite non mancano. E intanto torna a riaffacciarsi la minaccia delle infiltrazioni criminali, anche in Lombardia. «Il problema della liquidità - spiega Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia - è emerso soprattutto in relazione al 2020, vale a dire in quella fase in cui tante imprese non riuscivano a fatturare, con una contrazione dei flussi finanziari. E’ emerso che queste imprese potevano essere un target per la criminalità. Una delle porte di ingresso su cui questa fa leva, infatti, è la crisi finanziaria, attraverso prestiti a tassi usurai». Proprio di questa minaccia si è discusso in una due-giorni di Confapi a Brescia, con relatori di altissimo livello, primo fra tutti Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo. «È stata evidenziata anche da De Raho - spiega il presidente - la preoccupazione di tenere sotto controllo il fenomeno, e in effetti è emerso un picco nel tentativo di agganciare le aziende. Tutte le imprese in crisi sono potenzialmente preda di questi appetiti e ora fanno gola anche i fondi del Pnrr, che dovranno essere spesi e saranno un target». La ripresa c'è. «Forte e robusta - conferma Cordua - in certi casi siamo sopra il 2019, alcuni settori del manifatturiero sono a livelli pre-Covid, ma in altri, per esempio servizi e moda, siamo indietro e c'è ancora da fare». Ora preoccupa l'inflazione e si inserisce nel tema della transizione «green», che «non deve penalizzare, con i costi dell'energia che stanno schizzando alle stelle». «Siamo consapevoli che occorre mettere in atto una serie di cambiamenti per evitare il dissesto climatico - avverte Cordua - ma questa sostenibilità dev'essere ambientale ma anche economica e sociale. Questo passaggio deve esser guidato molto bene dalla politica». La politica è alla prova. «Vediamo come verranno gestite le risorse destinate alla riduzione dell'impatto fiscale - dice il presidente - noi speriamo nell'abbattimento del cuneo fiscale. L'inflazione è già partita, se si trasferisce su stipendi e salari può creare problemi seri». Positivo il giudizio sulle misure adottate dalla Regione per consolidare la patrimonializzazione delle imprese e la loro capacità di investire. «Anche la carenza di liquidità è venuta fuori come uno degli elementi di fragilità del sistema - spiega anche Antonio Maria Leonetti, manager Area sviluppo e responsabile territoriale di Confapi Bergamo - ma questo evento è stata l'ennesima prova di forza dell'associazione, capace di coinvolgere istituzioni che si sono mostrate presenti e disponibili. All'interno di una dinamica associativa, questo dialogo fra territoriali e con le istituzioni è davvero importante». «Le infiltrazioni non si presentano con la lupara - avverte il manager Confapi - Se c'è una sinergia continua e più facile intervenire prima e con efficacia. La 'ndrangheta è radicata e flessibile, anche in Lombardia. Occorre reagire facendo squadra».