Ricavi in caduta libera, Pmi in crisi

Solo un'impresa su quattro ha tutti i parametri economici in regola, mentre sono raddoppiate quelle a rischio

Ricavi e margini del 2020 in netto calo, tengono gli indici di solidità patrimoniale e finanziaria, ma cresce il numero di imprese in perdita. Sono alcuni dei risultati principali del corposo studio tra i bilanci d'esercizio 2020 e 2019 delle PM I bresciane realizzato dal Centro Studi Apindustria Confapi Brescia in collaborazione con lo Studio Associato Capezzuto Meleleo. Dall'analisi condotta confrontando i bilanci d'esercizio 2019 e 2020 di 650 imprese, emerge come primo dato che il rischio delle imprese associate si è alzato. Le imprese sane sono scese di quasi cinque punti percentuali (dal 30,5 al 25,5%), quelle equilibrate sono rimaste pressoché uguali (dal 41,5% al 41%), mentre quelle vulnerabili sono cresciute di due punti (dal 24,3 al 26,1%) e quelle rischiose sono raddoppiate (dal 3,7% al 7,1%). Il 50% del campione ha mantenuto il medesimo rating, il 17% lo ha migliorato mentre il 33% lo ha peggiorato. Tuttavia, chi è migliorato, si è spostato di una o due classi di rating, mentre chi è peggiorato è crollato anche fino a tre diverse classi. Nel 2020 i ricavi si sono contratti in media dell'11,3%, in netta flessione anche la redditività lorda (-16,9%) e netta, con il ROE in calo dal 12,1% al 6,4%. Il calo è stato diffuso e trasversale tra i diversi settori, con il tessile che resta il più colpito (-23%). «Dallo studio sottolinea Luigi Meleleo, partner dello Studio Associato Capezzuto Meleleo è emerso che le imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni, hanno uno scarso livello di patrimonializzazione e una esposizione significativa verso il sistema bancario, a causa anche della massa di liquidità immessa nel sistema dai provvedimenti governativi e che hanno impedito il default immediato». Il contesto generale che ha caratterizzato il 2021 è destinato a persistere anche nei primi mesi del 2022, con l'aggiunta dell'aumento dell'inflazione. «Si archivia un 2021 caratterizzato da un forte rimbalzo afferma il presidente di Apindustria Confapi Brescia Pierluigi Cordua nel quale le imprese hanno sfruttato la situazione per rimanere liquide e patrimonializzate. Restano elementi di incertezza, legati al costo delle materie prime e della logistica».