Stangata sotto l'albero «Imprese a rischio»
Stangata di Natale potenzialmente fatale per i piccoli imprenditori lecchesi e valtellinesi. A causa del caro energia pagheranno in bolletta dal 46 al 75% in più, che si traduce, per alcuni, in una batosta di oltre 600mila euro all'anno solo per l'elettricità. Ad avvisare che potrebbero non reggere sono i 300 associati al Consorzio Adda Energia di Api Lecco e Sondrio, che denunciano «una situazione che travalica la preoccupazione e sta velocemente virando al drammatico» e che «i prezzi di energia elettrica e gas stanno subendo rialzi giornalieri mai registrati che con l'inizio 2022 rischiano di diventare insostenibili». Nelle attività che consumano fino ad 1 Gwh nel 2021 sono stati pagati 158 euro per MWh per un totale annuo di 143mila euro la corrente elettrica si stima che nel 2022 l'energia costerà 231 euro al MWh con una fattura complessiva di 210mila euro e un'impennata del 46%. Nelle realtà dove si consumano 3,3 Gwh l'elettricità costa 106 euro per MWh per una bolletta totale di 349mila euro, nel 2022 il rincaro si teme superi il 75% con 186 euro al MWh e un conto di 613mila euro. «La situazione è insostenibile dichiara Ambrogio Bonfanti presidente del Consorzio Adda Energia -. Gli imprenditori rischiano di dover chiudere linee per i costi energetici sconsiderati, nonostante i tantissimi ordini ricevuti. Con i prezzi di energia e gas c'è il forte rischio che le piccole e medie imprese taglino posti di lavoro. Saremo costretti ad aumentare i prezzi dei prodotti e il consumatore ne risentirà, anche quelli di prima necessità». «L'Italia, a vocazione manifatturiera, dovrebbe avere un programma energetico che la renda indipendente o permetta di limitare gli effetti di situazioni ingovernabili come queste dice Enrico Vavassori presidente Api Lecco Sondrio -. Ad appesantire le forniture elettriche, inoltre, dal prossimo anno ci saranno i costi del nuovo meccanismo del mercato, che si tradurranno in oneri aggiuntivi addebitati in fattura per tutti i clienti finali».