«A rischio il 90% dei lavori in corso. Ma non solo. La scure pronta ad abbattersi potrebbe far saltare tutti gli interventi programmati per i prossimi mesi. All'orizzonte si profila una vera e propria catastrofe economica a fronte di quel provvedimento, il superbonus, che ha ridato vitalità all'edilizia e, a cascata, anche alle varie filiere che coinvolgono le imprese del settore dei servizi». È l'allarme lanciato da Confcommercio Sicilia a proposito della stretta antifrodi contenuta nel decreto sostegni ter che introduce forti limitazioni alla cessione del credito. «Numerose aziende, non potendo cedere il credito alle imprese, non potranno pagare i fornitori - avverte il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti - e questa anomalia avrà ricadute pesantissime su tutti i settori produttivi, compresi quelli del commercio. La ripartenza economica, storicamente, ha sempre poggiato le fondamenta sull'edilizia. E se la blocchiamo, sarà un disastro. Comprendiamo la ratio dell'intervento che si vorrebbe attuare, finalizzato a bloccare il meccanismo attraverso cui le mafie sfruttano i bonus varati dal Governo allo scopo di riciclare i proventi miliardari illeciti. Ma, allo stesso tempo, sosteniamo che non si può paralizzare un'intera economia. Così si va a creare un impatto negativo enorme sulla parte sana delle imprese che stavano cercando di recuperare terreno dopo anni e anni di magra». Manenti, tra l'altro, avverte: «Non si possono cambiare le regole del gioco in corso, visto che la misura è retroattiva. Siamo dinanzi al verificarsi di difficoltà enormi. Imprese e committenti vedrebbero la rescissione dei contratti con effetti devastanti per tutti. Affianchiamo il Governo nazionale nella lotta contro le frodi. Ma occorrono modalità differenti. Questa è una misura da rivedere». Ma Confcommercio non è la sola organizzazione a lanciare l'allarme.
Rocco Di Giuseppe, Presidente di Confapi Aniem, unione di categoria del settore edile, è categorico: «L'eccesso di limitazioni previste nel Dl Sostegni 3 sancisce, irrimediabilmente l'inapplicabilità del Superbonus». Per Confapi Aniem «le frodi come le distorsioni del mercato non trovano risoluzione con provvedimenti penalizzanti ed indiscriminati destinati alla stragrande maggioranza di un settore, quello edile, rappresentato da imprese che operano muovendo da sani principi di legalità e rispetto delle norme. Chiediamo pertanto al Governo di intervenire con lo stralcio della modifica al sistema di cessione del credito unitamente alla condizione di retroattività previste nel DL Sostegni 3», conclude Di Giuseppe.