Un vento gelido soffia dalla Finlandia, in direzione Torino e Piemonte. È quello che porta pessime notizie per il settore della carta, in particolare quello delle etichette: con l'inizio del 2022, infatti, sciopera Upm, una delle più grandi cartiere al mondo, che da sola copre il 35-40% del mercato globale, soprattutto se si parla di carta adesiva. E l'effetto a catena, inevitabilmente, rischia di travolgere anche il settore specializzato di Torino e provincia. Niente materia prima (o semilavorati), significa niente etichette per i clienti delle circa 15 imprese che operano all'ombra della Mole. Una forza lavoro che occupa circa 350 persone, ma soprattutto effetti collaterali che, passaggio dopo passaggio, arrivano a coinvolgere centinaia di aziende che rischiano di non poter commercializzare i loro prodotti senza etichette e packaging cartacei. Quali? Difficile fare nomi per ora. Ma in un settore di punta come quello delle etichette è inevitabile che tra i clienti ci siano alcune dei marchi più importanti del Piemonte. «Dal settore dei vini a quello dell'agroalimentare, i prodotti lattiero-caseari e quelli dolciari: parliamo dei produttori più importanti a livello piemontese e non solo, anche se il nostro raggio d'azione raggiunge un po' tutta Italia», spiega Roberto Cotterchio, vicepresidente di Api Torino e di Unigec Confapi, che raccoglie appunto le più importanti imprese del settore. E immaginabile dunque pensare alle migliori bottiglie di Barolo o di Barbaresco senza un "vestito" adeguato? O i panettoni della tradizione, i dolci o i formaggi che dal territorio sabaudo raggiungono senza etichetta gli scaffali dei supermercati di tutta Italia? «È difficile dirlo, ma per ora lanciamo un appello: al governo italiano, così come alle istituzioni europee. I nostri clienti, per ora, stanno facendo scorta, ma se la situazione non si sbloccasse rischieremmo di arrivare a fine marzo o inizio aprile con problemi di approvvigionamento ben più grossi». Intanto, in Finlandia, la vertenza va avanti. «Dal primo gennaio lo sciopero è stato rinnovato più volte: per ora fino al 12 marzo», dice ancora Cotterchio. Che con la sua Cograf di Mappano, per esempio, fornisce proprio alcuni dei leader degli alimentari, degli alcolici e del vino. «Abbiamo intrapreso tutte le azioni possibili, ma siamo arrivati ormai a una situazione insostenibile: o si trova una soluzione in brevissimo tempo, oppure lo sciopero della Upm potrebbe avere ripercussioni devastanti». Tra i settori coinvolti, anche quello della farmaceutica (dove le etichette sono fondamentali), ma pure la logistica. «Ogni pacco di Amazon, per esempio, è accompagnato da almeno due etichette identificative», si legge nella nota ufficiale diffusa dall'associazione di categoria. «È un problema pro- segue Cotterchio che riguarda per questo motivo anche le aziende che fanno export, che qui sono molte. E che hanno bisogno di spedire i propri prodotti: bottiglie di vino, pacchi di biscotti e così via».