Per Alberto Cirio, il presidente del Piemonte, che ha chiesto l'incontro «in questo momento storico di ripartenza e di programmazione con i fondi del Pnrr è fondamentale fare sistema per il futuro industriale di Torino e del Piemonte». Per il sindaco Stefano Lo Russo «sarà un passaggio fondamentale per confrontarci sul futuro di Torino all'interno del piano industriale della multinazionale». I vertici degli enti locali subalpini danno questa lettura politica dell'incontro che si svolgerà il 28 marzo a Mirafiori con l'ad del gruppo Stellantis, Carlos Tavares. La casa automobilistica, invece. fa sapere che l'incontro a cui parteciperà anche il presidente del gruppo John Elkann fa parte dei regolari colloqui che il Ceo ha con le autorità locali e nazionali dei principali paesi in cui Stellantis è radicata. E l'Italia, e in particolare il Piemonte e Torino, «sono al centro di Stellantis». Al netto dei confini di quell'appuntamento, Cirio e Lo Russo puntano a prepararlo insieme agli attori economici e sociali del territorio. Il governatore è convinto che sia «necessario lavorare insieme ai principali attori produttivi ed economici del nostro territorio». E per il sindaco «vedere prima i sindacati e parti sociali è utile per un confronto sulle ricadute occupazionali future». La base di partenza per Mirafiori è la conferma degli impegni presi che è arrivata nei giorni scorsi al Mise. Gli investimenti previsti sono in fase di completamento: la conseguente partenza produttiva dal II semestre, su una nuova piattaforma elettrificata "Folgore", delle due nuove Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio, la cui versione full-elettric è prevista per il 2023. Per quanto riguarda invece gli Enti Centrali, Stellantis ha precisato che resteranno centrali nell'ambito delle competenze relative all'ingegneria, ai centri di ricerca e innovazione dell'ex gruppo Fca. Inoltre il polo di Torino continuerà ad avere un ruolo strategico di prodotto per gestire i progetti di Alfa Romeo, Maserati, dei veicoli commerciali, dei veicoli Fiat, Jeep affiancati alle attività di design degli enti. E le parti sociali sono pronte a sedersi al tavolo con Regione e Comune. Per Edi Lazzi della Fiom «si deve chiedere un impegno preciso sul lungo periodo per Mirafiori. E poi sottolinea Edi Lazzi della Fiom per mantenere lo stabilimento vivo servono assunzioni. Facciamo queste richieste perché qui ci sono le competenze e Cirio deve sottolinearlo bene a Tavares. L'idea è che è possibile razionalizzare meglio le aree di Mirafiori per ottenere risparmi ma in cambio «dobbiamo ottenere un impegno nel lungo periodo». Una possibile base per una «piattaforma Torino» è stata in qualche modo delineata nei giorni scorsi in una riunione organizzata dall'assessore Andrea Tronzano con i sindacati e le imprese della componentistica. In quella occasione è emersa la necessità di far rimanere la testa pensante in città, cioè fare in modo che gli ingegneri di progetto e di processo siano a Torino altrimenti come ha sottolineato il presidente dell'Unione Industriali Giorgio Marsiaj si correrebbe il rischio che rimanga solo la fabbrica spostabile altrove in qualunque momento. Un secondo punto, sottolineato dal presidente di Api Torino Corrado Alberto, è la necessità di mettere risorse per aiutare altri settori trainanti ad assorbire gli addetti delle aziende della componentistica che non riusciranno a trasformarsi per l'elettrico.