«Auspico che dall'incontro tra gli enti locali e i vertici di Stellantis arrivino conferme, ad iniziare dal fatto che ingegneria e ricerca rimangano su Torino». Corrado Alberto, presidente dell'Api di Torino, sottolinea quello che si aspetta dal confronto di questa sera a Mirafiori.
Come si dovrebbero porre il governatore della Regione e il sindaco di Torino rispetto ai vertici?
«Mi aspetto che Lo Russo e Cirio si mettano a disposizione di Tavares e di Elkann per raccontare e illustrare le opportunità che il territorio può offrire a Stellantis. Spero che dal confronto venga fuori una prospettiva, una strada da percorrere. Ci sono le eccellenze, ci sono le idee, si sono i fondi da usare, spero che ci sia anche la buona volontà da parte di tutti di fare un pezzo di strada insieme verso obiettivi comuni».
Per Mirafiori cosa si aspetta?
«Che Stellantis confermi la vocazione elettrica iniziata con la 500e. Obiettivo che spero venga rafforzato con altri prodotti».
I suoi colleghi imprenditori della componentistica auto, le piccole e medie imprese associate all'Api cosa chiedono?
«Tutti concordano: è fondamentale che rimanga ingegneria e ricerca a Torino sui modelli. Se hai l'ingegneria legata al prodotto hai la possibilità di lavorare a stretto contatto con chi ingegnerizza. La crescita delle piccole e medie imprese si realizza stando a stretto contatto con l'ingegneria. Grazie a questa vicinanza il nostro indotto ha valore aggiunto, altrimenti, se venissero spostati l'ingegneria e lo sviluppo, saremmo solo uno dei tanti distretti, ma non avremmo sensibilità e valore aggiunto».
Sui settori non metalmeccanici che impatto ha Stellantis a Torino?
«Industria è moltiplicatore economico e creatore di benessere. Ancor di più la metalmeccanica e l'auto, fondamentale. L'effetto di Stellantis si sente sui servizi legati all'industria, ma non solo. L'onda positiva arriva sull'alimentare e sul commercio in generale. È uno dei pochi poli forti che rimane, che crea valore aggiunto. Una volta c'era anche quello delle assicurazioni, ma si è disperso».
La transizione verso l'elettrico va accelerata o rallentata?
«Bisogna accelerare. Le case automobilistiche hanno già deciso e presto anche i consumatori si orienteranno in modo massiccio verso l'elettrico perché andare su una vettura classica sarà una scelta di minor valore. La politica deve assecondare questo processo aiutando chi fa cose che non serviranno più a riconvertirsi. Ci sarà una selezione naturale che farà male, è inevitabile, ma va attenuata».
Tavares deve avere un occhio di riguardo per Torino?
«Invertirei il paradigma. Fca e Psa hanno dato vita a Stellantis mettendo insieme storie e competenze elevate. Torino è uno di questi centri di competenze che arriva dalla costola Fca. Non avrebbe senso non cogliere questa opportunità per Tavares».
Il fatto che a Torino ci sia uno dei maggiori azionisti conta?
«Concordo con chi dice che i ragionamenti partigiani o di bandiera non hanno molto senso, ma un peso positivo lo dovrebbe avere. Altrimenti saremmo al paradosso. L'importante è partire sempre dalle competenze: se hai qualche cosa che funziona lo metti a frutto».