Nella sede regionale, Confapi Calabria ha riunito i rappresentanti dei principali consorti del legno della Calabria (Consorzio Biomasse, Mercure, Piano Lago, Savuto) che comprendono 120 imprese per un totale di 2000 dipendenti. L'incontro, fortemente volute dal Presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli e dal Presidente della filiera del legno, Saverio Sipoli, ha assunto un'eccezionale valenza alla luce degli obiettivi che esso si pone in termini di tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo e soprattutto per le ricadute economiche e occupazionali che una sua corretta gestione garantisce. Numerosi i temi affrontati durante l'incontro, punti di forza e debolezza del settore ma soprattutto le atee di miglioramento su cui occorre lavorare. La Calabria è stato sottolineato possiede il più grande patrimonio boschivo d'Italia pari a 600.000 ettari, per questo è necessario avanzare proposte risolutive ed innovative per valorizzare il settore e le piccole e medie imprese che se ne occupano. Esaustivo il discorso del presidente Franco Napoli, che ha rimarcato: “Confapi Calabria propone la costituzione di una commissione di esperti che miri al filando dell'economia calabrese e in particolare dell'Industria dell'Ambiente valorizzando il patrimonio naturale e paesaggistico. Attraverso il recupero della gestione attiva dei boschi - le parole del presidente di Confapi - si consentirà anche in Calabria l'attivazione di una filiera foresta-legno favorendo il ripopolamento delle aree rurali con ricadute positive in termini di occupazione e sviluppo sostenibile”. Per quanto riguarda, invece, specificatamente la semplificazione dei processi, è stato posto l'accento sulla possibilità di snellire i passaggi burocratici affinché la macchina amministrativa sia di supporto alle imprese che rappresentano il motore produttivo della Regione attraverso una fruttuosa e proficua collaborazione. Toccato pure e l'argomento della certificazione. Confapi Calabria si propone - in tal senso - l'ambizioso progetto di creare un marchio certificato per garantire la qualità delle materie prime a tutela del consumatore e per rendere il Made in Calabria riconoscibile in Italia e all'estero. E poi ancora, la tracciabilità. Il percorso di cui Confapi si è fatta promotrice al fine di eliminare ogni forma di abusivismo e illegalità dal comparto attraverso la costituzione di una filiera virtuosa che garantisce la tutela del patrimonio forestale e della biodiversità. Su questo punto, Francesco Napoli ha concluso: “Sulla scia del Protocollo Sicurezza e Legalità abbiamo dato vita ad un modello virtuoso, già adottato da due multinazionali, Sorgenia Bioenergie ed EP New Energy Italia, che vorremmo fosse adottato da tutti gli impianti a biomassa sul territorio nazionale. Obiettivo è la salvaguardia dell'ambiente e l'azzeramento dell'illegalità”.