Un intervento radicale di risanamento urbano che si propone di diventare un modello di rigenerazione, affidato per la prima volta a una scuola di maestranze per l'edilizia. La rinascita del centro storico di Cosenza parte dalle pendici del duomo, sul Lungo Crati, con un'azione di ristrutturazione di un complesso di fabbricati a schiera del XV secolo, di proprietà di privati che sarà trasferito al comune: oltre 2000 metri quadrati, simbolo del degrado della città vecchia. A eseguire materialmente i lavori saranno i tirocinanti del corso organizzato da Confapi, in collaborazione con l'Università di Arcavacata, gli ordini professionali (ingegneri, architetti, geologi), il Comune e alcune multinazionali del settore - come Saint Gobain, Knauf Italia e Kerakoll - che porteranno in aula i propri formatori specializzati. L'Unical intanto progetta un master di primo livello per responsabili di cantiere. L'iniziativa rappresenta un'azione forte in campo urbanistico che procederà in parallelo con gli interventi previsti dal contratto istituzionale di sviluppo che ha assegnato a Cosenza 90 milioni per la rinascita del centro storico di cui, dopo la nomica del Ruc - il tenente colonello dei Carabinieri Luigi Aquino - si attendono le gare per l'aggiudicazione dei lavori. «La proposta di Confapi - dice il sindaco della città dei Bruzi Franz Caruso - apre il percorso di sviluppo che intendiamo attuare per il centro storico, per il quale sono già previsti interventi massicci su edifici pubblici grazie al Cis e ai fondi dell'Agenda Urbana». Le aziende coinvolte, oltre alla formazione, rivolta a disoccupati, inoccupati e neoassunti, contribuiranno al progetto con la fornitura dei materiali necessari agli interventi, dal calcestruzzo armato agli intonaci, fino ai rivestimenti. Già individuata la destinazione di alcuni spazi. Con il supporto dei Consulenti per il lavoro, gli iscritti, prima di cimentarsi nei cantieri, apprenderanno nozioni di base e competenze specifiche. Fra le aree di specializzazione per muratori, carpentieri, intonacatori, posatori e saldatori, quella sui rischi degli ambienti confinati, ponteggi, trabattelli, lavori in quota, ma anche il movimento terra e il sollevamento e nuovi sistemi costruttivi. «Abbiamo voluto dare un contributo importante a un comparto, quello delle costruzioni, che soffre della mancanza di personale qualificato spiega Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria e vicepresidente nazionale dell'organizzazione della piccola e media impresa per dare impulso a un settore in rilancio, grazie anche alle agevolazioni volute dal governo, ma che viene spesso penalizzato dalla mancanza di operai specializzati. Allo stesso tempo intendiamo svolgere un ruolo attivo nel recupero della parte storica della città, che è un pezzo importante della nostra identità». Grande spazio verrà assegnato all'efficientamento energetico degli involucri edilizi. Un tema particolarmente sentito da Confapi che con il progetto di Enea "Italia in classe A", interverrà sugli edifici della stazione di Vaglio Lise, con il coinvolgimento di comune e Ferrovie, per la riqualificazione energetica di una vasta area periferica.