Uno dei problemi italiani è la bassa crescita degli stipendi, secondo l'Oese addirittura in calo. Il presidente di Confapi Padova: «Le aziende sono disponibili a pagare di più, ma gli aumenti vanno detassati. Urgono politiche fiscali significative che ridiano competitività al territorio e politiche sociali che possano ridistribuire ricchezza e rilanciare i consumi».
La Confapi ha voluto fare chiarezza sul tema attraverso il suo centro studi Fabbrica Padova. Secondo le statistiche elaborate dall'Osservatorio Job Pricing nel 2021 la retribuzione fissa media nazionale lorda si attesta a 29.222 euro, con un tasso di variazione rispetto al precedente dello 0%. È invece diminuita la Retribuzione Globale Annua (Rga) media nazionale, pari a 29.910 curo, con un -2,3% rispetto all'anno 2019. Di fatto, è tornata quasi ai livelli del 2015. La classifica è guidata da Milano con 35.329 curo e chiusa da Ragusa con 23.592 curo. Padova, evidenzia Confapi, si piazza al 25° posto tra le province italiane con una media di 29.770 euro.
AUMENTI ALL'ESTERO
Secondo l’Ocse, l'Italia è l'unico Paese dell’Ue in cui, negli ultimi trent'anni, il salario medio dei lavoratori - calcolato in dollari a prezzi costanti, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali ma includendo gli straordinari - è diminuito anziché aumentare. Tra il 1990 e ii 2020 si è registrato un calo del salario medio annuale del 2,9% scendendo da 38.900 dollari a 37.800. In Germania e in Francia l'aumento è stato rispettivamente del 33,7% e del 31,1%, nonostante partissero da livelli già alti.