L'analisi Apindustria. Cordua: «Serve un quadro il più possibile stabile»
L'attenzione di tutti è sul governo e su che fine farà oggi l'articolata coalizione guidata da Draghi. Nel frattempo nonostante una pandemia, una guerra, l'energia alle stelle e il mutamento climatico che ci sta offrendo un'intera annata senza pioggia l'economia continua a muoversi in terreno positivo.
Lo rilevano diverse analisi e lo fotografa anche l'ultima congiunturale prodotta dal centro studi di Apindustria Confapi Brescia. I dati si riferiscono al secondo trimestre e riguardano le imprese del mondo Confapi, piccole medie quindi, con una prevalenza nel metalmeccanico. Ebbene, i dati raccolti dal centro studi dicono che il secondo trimestre 2022 è complessivamente positivo per le PMI bresciane, la maggior parte delle quali registrano fatturati, produzione e ordini in crescita.
Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2022 quasi due imprese su tre (63%) rilevano fatturati in crescita, in oltre la metà in misura superiore al 5% rispetto al trimestre precedente e con un 14% addirittura oltre il io percento. Buoni anche i dati su produzione (col segno positivo per il 60% delle imprese) e degli ordini (54%). Circa un'impresa su cinque non segnala invece modifiche di rilievo per fatturati, produzioni e ordini mentre un altro 20% registra fatturati in calo (e, in misura lievemente minore, anche su produzione e ordini).
L'occupazione è sostanzialmente stabile nella gran parte delle imprese, così come lo sono gli investimenti. Per quanto riguarda le aree geografiche gli aumenti più marcati di fatturato e ordini riguardano il mercato domestico e quello UE. Qualche segnale di rallentamento inizia pero a esserci e i timori maggiori riguardano il cosa accadrà in autunno.
«Sette imprese su dieci hanno aspettative negative sul fronte dei prezzi e della fornitura dei materiali, così come sull'energia - osserva il rapporto -. Contestualmente aumentano l'incertezza e la prudenza sulle prospettive di crescita. Le imprese che prevedono un secondo semestre in crescita per fatturati sono il 29%, mentre chi stima contrazioni sale al 31%. Anche sul fronte produzione i pessimisti (34%) superano gli ottimisti (25%). E, analogamente, anche gli ordini in Italia e all'estero vedono prevalere i pessimisti rispetto agli ottimisti».
Pierluigi Cordua, presidente di Apindustria Confapi Brescia, sorride per il primo semestre in positivo, invita alla prudenza sul secondo e si augura che, dove possibile, ci sia un minimo di stabilità: «Viene archiviato un secondo trimestre in tenuta, segno ulteriore della capacità di adattamento delle PMI bresciane - afferma -. Crescono però le preoccupazioni per i costi e l'approvvigionamento dell'energia, così come per un quadro geopolitico complicato e per i segnali di rallentamento dell'economia. E’ in tale contesto d'incertezza che è auspicabile che le tensioni interne al Governo si possano risolvere quanto prima. C'è necessità di avere un quadro il più possibile stabile, almeno laddove possibile, perché di tutto hanno bisogno le imprese in questo momento fuorché di ulteriori elementi di incertezza».