Nasce un patto, "Agenda Carbonia", fra Comune, imprenditori e associazioni di categoria, per rilanciare l'economia cittadina. E di fatto si è trattato (benché debba essere costituito formalmente) dell'esordio della Consulta Imprese voluta dal Consiglio comunale. Essendo agosto, il successo non era scontato, invece ieri non pochi hanno aderito all'incontro sul futuro economico di Carbonia suggerito dalla Giunta e dalla commissione Attività produttive e arricchito dalla presenza di Coldiretti, Confartigianato, Cna, CONFAPI, Confesercenti, Centro naturale Carbonia Produce. «Ne deriva un patto chiaro - ammette Alessio Lampis, CONFAPI - istituire l'agenda Carbonia per salvare i servizi e ridurre sconforto e superficialità». Eppure ci son settori particolarmente importanti di cui raramente si fa menzione, come quello agricolo (circa 100 imprese) e zootecnico (oltre 20 mila capi di bestiame): «La miniera è il passato, le industrie sono in transizione analizza Sergio Lai, Coldiretti allora meritano attenzione le imprese agricole e d'allevamento e quelle di trasformazione, magari ripristinando un frigomacello». L'agenda Carbonia conterrà due elementi, suggeriti da Massimo Fadda, Ccn: «Informazione ma anche formazione». Ma diventa fondamentale, come rimarcato da Pierpaolo Spada, Confartigianato, «il ruolo politico: le piccole imprese da sole non risolvono i problemi». Aspetto sottolineato anche da Nicola Murru, Confesercenti. Una cosa è certa: il summit di ieri «apre precisa il sindaco Pietro Morirai una nuova stagione di confronto, un percorso di riconoscimento delle identità imprenditoriali di Carbonia». «L'unica via concludono i consiglieri Beppe N'ella, Luca Grussu e Alberto Vili per essere di nuovo faro del Sulcis sfruttando anche le risorse avanzate del Piano Sulcis».