Aumentano i controlli nelle case di riposo da parte delle commissioni di vigilanza collegate alle asl e spesso le Rsa sono chiamate a riparare ad alcune problematiche. In un periodo in cui le difficoltà di gestione continuano, a causa del Covid e degli aumenti dei costi. Senza contare il guaio della mancanza di personale. Nelle ultime settimane a Nichelino sono state controllate le case di riposo del Gruppo Gheron, sia in zona Debouchè, sia la San Matteo, in viale Parco della Rimembranza. Ed è in quest`ultima che sono stati trovati i maggiori problemi. Secondo il verbale di sopralluogo pubblicato dall`Asl, durante la visita sono state rinvenute diverse scatole di medicinali scaduti e alcuni ferri chirurgici non sterili in un contenitore arrugginito. Al momento del sopralluogo, la commissione ha accertato la presenza di 97 ospiti, 11 dei quali isolati in una zona specifica perché contagiati da Covid. In questo settore, una paziente è stata trovata con il pannolone sporco e una ferita non medicata correttamente: «La oss di turno – viene scritto nel documento -, ha proceduto ad una pulizia sommaria e ad un atteggiamento poco empatico nei confronti dell`ospite». La vigilanza ha comunque osservato che non si rilevano cattivi odori e non ci sono criticità relative all`abbigliamento dei pazienti. La pratica igienico-assistenziale è buona, sebbene il contenitore delle garze grasse risultasse aperto, a discapito della funzionalità. Un’altra problematica riscontrata è la mancata attivazione del centro diurno: un servizio di assistenza che assicura agli anziani non autosufficienti la realizzazione di attività. La direzione avrebbe giustificato la mancanza con la contrazione degli spazi. «La Rsa San Matteo – spiega il Gruppo Gheron in risposta al verbale della commissione di vigilanza -, ha provveduto ad allinearsi compiutamente alle prescrizioni, che comunque sono di limitata entità, sia per quanto riguarda gli aspetti strutturali che per quelli sanitari. Sono
in fase di definizione con l`Asl TO5 le richieste pervenute anche a livello documentale. Confermiamo la totale disponibilità nel collaborare con le istituzioni a favore del territorio e delle persone in condizioni di fragilità». Le strutture assistenziali cercano di superare un triennio terribile, che in questa fase ha nella carenza di personale il problema maggiore.
Michele Colaci, presidente Confapi sanità del Piemonte, spiega: «Abbiamo chiesto alla Regione di eliminare il vincolo delle agenzie per l`assunzione e formazione di personale socio sanitario. Rileviamo anche la completa insufficienza di infermieri, cosa che abbiamo già segnalato alle università chiedendo l`eliminazione del numero chiuso dai corsi di laurea, almeno per un periodo transitorio. Ampliare le possibilità di assunzione con il diretto reclutamento da parte delle strutture è una strada necessaria. La mancanza di personale è un grave problema e la Regione lo deve affrontare».