Ordini in calo per quasi una piccola e media imprese lombarda su 2, mentre i costi dell'energia erodono le marginalità. Ci sono più ombre che luci nell'indagine congiunturale, relativa al terzo trimestre 2022, condotta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia su un campione di 300 aziende iscritte al sistema Confapi, prevalentemente del settore metalmeccanico. Se i primi tre mesi dell'anno avevano presentato segnali positivi riguardo gli indicatori di congiuntura, nei successivi tre già si evidenziava un rallentamento vistoso degli ordini (in aumento per il 47% degli associati, in calo per 3 su 10), fatturato e produzione. Ora nel terzo trimestre si segnala un ulteriore rallentamento nella distribuzione delle frequenze sui tre indicatori. Gli ordini crescono per 3 su 10, mentre sono in calo nel 42% dei casi. Rimane stabile l'allarme tra gli imprenditori per i costi della produzione con aumenti marcati riguardo l'energia per il 75% degli intervistati, a cui si aggiunge un 10% che indica rincari più contenuti (sotto il 2%, ma comunque con le bollette in aumento). Il costo e la disponibilità della componente energia rappresentano problemi di forte impatto sulle imprese: il 46% evidenzia una erosione ormai totale delle proprie marginalità, assorbite dai rincari. La situazione emersa ha il vantaggio di aver stimolato un fiorente, ed ampiamente condiviso movimento nelle imprese, che si mostrano fortemente proattive alla ricerca e alla messa in campo di soluzioni alternative alle fonti tradizionali di energia, in particolare tra il fotovoltaico. Segnali preoccupanti, se non di allarme, arrivano anche sul fronte dell'utilizzo degli impianti produttivi. Se tra le realtà più forti il tasso di utilizzo è attorno all'85%, stabile rispetto ai mesi scorsi, preoccupano invece le aziende più fragili, qualificate da percentuali di utilizzo sensibilmente inferiori alla soglia del 70%. Stabili, invece, gli indicatori su prezzi e tempi di consegna, che tendono a ricalcare le rilevazioni già espresse nel secondo trimestre del 2022. In particolare, i prezzi salgono ma con dinamiche solo parzialmente sovrapponibili a quelle dei costi produttivi. Restano tuttavia più stabili all'estero, mentre l'Italia sconta i rincari più marcati. Sembrano migliorare i tempi di consegna sia delle materie prime sia degli altri materiali indagati (semilavorati e materiale di consumo). Per quanto riguarda l'occupazione, un 18% pensa ad ampliare il proprio organico, il 70% resterà stabile mentre un 10% ha ridotto il personale.