L`edilizia vive un momento particolarmente florido. Il 2022 in provincia di Teramo si è chiuso con numeri ulteriormente in crescita rispetto all`anno precedente: bonus e Superbonus al 110%, la ricostruzione post-sisma e i primi cantieri finanziati con il Pnrr il Piano nazionale di ripresa e resilienza - spingono il settore come non accadeva ormai da tempo, La conferma arriva anche dal presidente dell`Aniem (piccole e medie imprese) Teramo Enzo Marcozzi che, però, mette sul tavolo questioni urgenti chiedendo interventi precisi per superare ostacoli che potrebbero compromettere la crescita del settore e dell`economia del territorio.


I DATI RECORD

«Se ci dovessimo basare solo sui numeri, posso affermare che il settore sta vivendo un momento assolutamente positivo: le aziende attive nella nostra Edilcassa sono passate da 1.403 del 2020 a 1.546 del 2021 fino a 1.747 del 2022. Alla crescita delle aziende corrisponde un`importante crescita anche dei dipendenti attivi: da 6.797 nel 2020 a 7.955 nel 2021 fino a contare 9.947 dipendenti attivi denunciati nel nostro ente a dicembre 2022. Stesso discorso per la massa salari versata: siamo passati da 71 milioni 350 mila curo dell`anno 2020/2021 a 95 milioni dell`anno 2021/2022», spiega Marcozzi che resta coi piedi saldi a terra sottolineando come a questi numeri positivi facciano da contraltare «tutta una serie di criticità che destano parecchia preoccupazione quali il blocco dei crediti d`imposta ed i ritardi nel pagamento dei Sal legati alla ricostruzione post sisma».


LE DIFFICOLTÀ

Il presidente illustra dati di un 2022 di crescita anche sul fronte occupazionale. Dunque, non c`è più carenza di manodopera? «L`edilizia è passata dalla mancanza di lavoro alla mancanza di manodopera», tiene a precisare Marcozzi, «oggi il personale, anche a causa dell`eccessiva domanda, è di difficile reperimento: scarseggiano operai, artigiani e figure specializzate. Nonostante il contratto dell`edilizia sia un buon contratto, non riusciamo a sensibilizzare le famiglie e i ragazzi che preferiscono probabilmente lavori più leggeri. Con la nostra scuola edile per avvicinare giovani al settore abbiamo avviato diverse iniziative nel corso dell`anno, progetti finanziati con conseguente inserimento dei partecipanti nelle varie aziende associate. Risultato: abbiamo faticato a raggiungere i numeri adeguati e le aule erano formate quasi esclusivamente da cittadini stranieri, per lo più extracomunitari».


LE PROSPETTIVE

Per il settore edile che 2023 sarà? «Sarà un anno per certi versi ancora più importante e decisivo di quello appena passato: al superbonus e ai lavori post-sisma si affiancheranno, lo stiamo già vedendo, tantissime gare d`appalto finanziate dal Pnrr e vedrà la luce il nuovo codice degli appalti», osserva Marcozzi, «l`auspicio è che tutti questi cantieri saranno accompagnati da una politica seria e responsabile. Ci aspettiamo, e allo stesso tempo pretendiamo, certezze a partire dalla liquidazione dei crediti, dalla riduzione dei tempi di pagamento alle norme sulla revisione dei prezzi che così come sono oggi non funzionano e non risolvono il problema. Solo così, daremo garanzie e dignità al settore. Diversamente vedremo realizzarsi il più grande paradosso economico italiano: migliaia di imprese che falliranno per norme figlie del proprio Stato».