“Le misure urgenti approvate in Consiglio dei Ministri aprono, di fatto, la crisi del comparto e della filiera delle costruzioni, con impatti potenzialmente devastanti». Adirlo è Massimo Paniccia, presidente di Confapi Fvg, facendo eco alle dichiarazioni del numero uno di Confartigianato regionale, Graziano Tilatti, e al leader di Ance, Roberto Contessi. Il sindacato datoriale boccia senza appello la decisione del Governo Meloni auspicando l'adozione di immediati correttivi per evitare che il blocco dello sconto in fattura e della cessione dei crediti inneschi una nuova crisi del comparto. Il presidente di Confapi guarda alla necessità di una modifica della norma, «sperando l'apertura del ministro Giorgetti sia davvero tale» e consenta «di trovare una soluzione nell'interesse del comparto, del mercato del lavoro e del Paese tutto». Occhi puntati sulle prossime mosse del Governo anche da parte del presidente di Ance Fvg: «Speriamo che l'incontro del Governo con le categorie, mai convocate prima, frutti i necessari aggiustamenti, viceversa ci saranno ripercussioni notevoli, su imprese, famiglie e banche». Contessi mette a fuoco le criticità maggiori che al momento riguardano i crediti incagliati - stimati dall'Ufficio studi di Confartigianato Udine in 286 milioni di euro in regione-: dobbiamo trovare uno sbocco che consenta alle imprese che hanno i cassetti fiscali con diversi milioni da cedere di trovare un interlocutore serie per compiere questa operazione”. Graziano Tilatti (Confartigianato) «Auspichiamo che i vertici regionali manifestino il disagio che il provvedimento ha creato» setti fiscali con diversi milioni da cedere di trovare un interlocutore serio per compiere questa operazione». Un interlocutore che in Friuli Venezia Giulia, va detto, era già stato trovato grazie alla disponibilità della Regione, che in consiglio aveva varato appena pochi giorni fa una norma, inserita nella legge Omnibus, che le consentiva l'acquisto dei crediti. Una finestra aperta e subito chiusa dall'intervento del Governo. «Abbiamo apprezzato la sensibilità del Consiglio, perché ha capito la gravità della situazione. Purtroppo - dice Tilatti - la disposizione governativa rende impraticabile la norma. Auspichiamo che i vertici regionali manifestino al Governo il disagio che il provvedimento ha creato tra imprenditori e cittadini». «Non si comprende-conclude il leader degli artigiani - la ratio di una simile decisione. Se l'obiettivo fosse distruggere un settore, potrebbero riuscirci».